How can you not fall in love?

Perhaps unexpected was the collapse of the barrel price, certainly dramatic! … For developing countries with the oil-driven economy has been a drag on their growth. Nigeria, already struggling with a population growth faster than any possible economic growth, has suffered particularly the tremendous loss of export value. Fortunately, the Nigerian domestic market has held up, unfortunately with serious sacrifices for the population.
Population growth and low GDP growth have widened the poverty strata: this has recently been certified by international analysis, from which we learn that Nigeria has beaten India as the country with the largest number of poor people.
Population means “future” … little growth means “future in poverty.”
Nigerian industry and agriculture failed to offset the value lost by oil, however not everything went wrong or the positive trends of some economic indicators would not be justified.
We can not forget that the oil crisis was only part of the global crisis that hit the planet: globalization crisis !!
There is also good news for Nigeria: oil is steadily around seventy dollars and Trump, with its policy against Iran and other “hostile” countries, could push the barrel to one hundred dollars. The American policy has taken by surprise the oil companies that, having reduced investments in recent years, can not cope with the market demand. Hardly Russia and Saudi Arabia still calm the price by pumping more.
Yes, there is room for Greater Nigeria.
Romano Pisciotti
Aesthetics is the emotional aspect of the product: function and form dance to be found together in the pencil of a genius. The skill is to draw a wonder that does not already exist in nature.
L’estetica è l’aspetto emozionale del prodotto: la funzione e la danza della forma si ritrovano insieme nella matita di un genio, l’abilità è di attirare uno stupore che non esiste già in natura.
The Italian “Renaissance” regenerates in our spirit, source of every beauty … this envies us the world
Romano Pisciotti
I smoke a cigarette on the shore of the years … in the cloud of nicotine the efforts and disappointments are dispersed. Happiness and success are in the tranquility that surrounds me … serenity and joy fill my heart.
(… who knows I smoked ?!)
Mi fumo una sigaretta sulla riva degli anni…nella nube di nicotina si disperdono le fatiche e le delusioni. Felicità e successo sono nella tranquillità che mi avvolge…serenità e gioia mi riempiono il cuore.
(…chissà che mi sono fumato?!)
Romano Pisciotti
Dagli anni Ottanta a oggi quanto è cambiato il mondo della vendita?
Praticamente, quasi per nulla. Sono invece molto cambiate le nostre abitudini di acquisto. Da una serie di indagini e ricerche di mercato emerge che:
Le aziende italiane, però, non riescono a stare ai ritmi di questa evoluzione quando si tratta di adeguare sistemi e processi di vendita.
Se penso agli anni Ottanta mi viene in mente un’immagine che ritrae squadre di agenti di vendita di aziende venete di seconda marca (ovvero aziende con un brand poco conosciuto) che battono la Brianza collezionando appuntamenti a freddo e utilizzando come strumento di vendita un catalogo prodotti dell’azienda o delle aziende rappresentate. Periodicamente, o su richiesta, l’agente poi passava dal cliente a ritirare le copie commissione da portare in azienda o spedire via fax.
Quanto è cambiata la situazione oggi? Parlando con commerciali e agenti di vendita, pare non di molto. Perlomeno se facciamo riferimento alle piccolissime, piccole e medie imprese italiane: come conferma l’ISTAT nell’annuario del 2017, la loro propensione alla tecnologia è alquanto scarsa. Basti pensare che solo il 71,3% delle imprese con più di 10 addetti è presente sul Web con un sito Web proprietario o una pagina, e che solo il 7,6% permette di tracciare online lo stato dell’ordine. Probabilmente l’unico cambiamento diffuso capillarmente è la sostituzione del fax con l’e-mail.
Quando parlo con le aziende mi trovo davanti a situazioni di due tipi:
Ovviamente ci sono le eccezioni, però il numero di imprenditori, manager e aziende illuminate è una piccola percentuale rispetto al numero complessivo di attori presenti sul territorio.
Per rispondere a questa domanda, si rende utile una serie di indagini da cui emerge che:
Le persone sono alla ricerca del valore. Essere credibili e saper costruire rapporti basati sulla fiducia ci permette al momento opportuno di essere scelti e battere la concorrenza.
Recentemente ho fatto una lunga conversazione con Paolo Susani, direttore commerciale del gruppo Zucchetti, dove abbiamo parlato di come la digital transformation stia cambiando le nostre abitudini, trasformando modi e modelli di business sia nelle grandi imprese che nelle PMI, e come questo influenzi il mondo della vendita. Nuovi approcci come il social sellingprendono sempre più piede e permettono alle aziende di aumentare fatturati e numero di clienti, concentrandosi su questi e sui prodotti e servizi più profittevoli e individuando nuove nicchie e nuovi mercati.
Premesso che un progetto di social selling è un progetto strategico che coinvolge l’azienda nel suo complesso, partendo dall’area marketing e vendite (reparti che devono essere allineati rimanendo in costante comunicazione, per tracciare la rotta e definire le buone pratiche vincenti che portano a risultati concreti) nel tempo ho identificato 8 elementi indispensabili per il successo dell’iniziativa.
Decidi tu come ordinare per priorità gli elementi. Ricordati però che anche solo omettendone uno comprometti la riuscita del progetto.
Indipendentemente dalle dimensioni aziendali e dal settore in cui opera la tua impresa, il mio consiglio è di iniziare a pensare come sia possibile utilizzare LinkedIn in ambito commerciale, avviando un progetto di social selling aziendale con l’obiettivo di aumentare dal 10 al 30% la generazione di opportunità di vendita.
(Fabio de Vita)
Consigliato da Romano Pisciotti
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“CAMBIA PRIMA DI ESSERE COSTRETTO A FARLO” – Il titolo del post è un famoso aforisma di Jack Welch, ex presidente e CEO di General Electric, un tipetto che ha creato più valore di qualunque altro manager nella storia, portando la sua GE da una capitalizzazione di “soli” 12 miliardi di dollari ad oltre 360 miliardi di dollari (nº1 al mondo) al momento del suo ritiro in pensione. E del “cambiamento” lui ne ha fatto la sua forza. Tuttavia “non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”, diceva qualcun altro ed è assolutamente vero.
(Massimo Tacchini)
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Delfin in Nigeria: italmotor@gmail.com Romano Pisciotti