DUEMILA E NON PIU’ DUEMILA

 

Viviamo nei silenziosi capitoli della storia e nelle chiassose piazze dell’arroganza di barbari ignoranti che nulla inventarono che già non nacque a Roma.

Abbiamo perso il sogno del futuro barattando il nostro Senato e le nostre legioni per il mondo del Grande Mercato, pensando che alcuni senz’anima e senza terra potessero regalarci oro e pace.

Abbiamo svenduto la sovranità’ del pensiero, la bandiera e le nostre glorie per vestirci degli stracci del libero mercato e della finanza.

Abbiamo smarrito l’eleganza della saggezza, la bellezza della poesia, la leggerezza del genio e la curiosità dei pensatori; illusi da avidi lupi abbiamo abbattuto confini, buon senso e orgoglio.

Abbiamo fatto scempio di un mondo possibile, non rispettandone le bellezze, per un mondo non più sostenibile.

Abbiamo spento il rispetto del corpo e abbiamo deciso di non sfamare lo spirito.

 Abbiamo gettato la fierezza del coraggio per arzigogolare processi alle intenzioni e alla politica, scadendo nella banalità e nella superficialità, se non nella falsità.

 Confondiamo le stelle e respiriamo aria malata, crediamo che la felicità abiti nel mondo facile dell’illusione: quando ne raggiungeremo il bordo, le nostre navi precipiteranno, con le acque del mare, nel vuoto profondo.

 

 Romano Pisciotti