“Tali persone furono sommerse dal mare fragoroso; abbiamo i polmoni gonfi di sofferenza.” (Elegia del naufragio, Archiloco, VII sec. a.C.)
τοίους γὰρ κατὰ κῦμα πολυφλοίσβοιο θαλάσσης
ἔκλυσεν· οἰδαλέους δ᾽ ἀμφ᾽ ὀδύνηισ᾽ ἔχομεν
πνεύμονας.
Ricordiamo come ogni anno la notte tra il 25 e il 26 luglio 1956, in cui l’Andrea Doria, speronata dalla Stockholm, affondò al largo della costa nordamericana portandosi via vittime e sogni di un’Italia speranzosa di cui era maestoso simbolo. E’ uno spirito che oggi molto ci manca.
(Gruppo Facebook Piero Calamai)
Romano Pisciotti, gente di mare