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SCIENZA E CHIESA
La splendida Basilica della Salute caratterizza lo scenario del bacino di San Marco a Venezia da più di trecento anni, testimonianza autorevole dell’altissima spiritualità che segnò il Seicento veneziano.
La basilica fu voluta dalla Serenissima come preghiera e come ringraziamento alla Vergine Madre di Dio per preservare la città di Venezia dalla terribile peste del XVII secolo.
Oggi una tremenda pandemia è tornata a destabilizzare la tranquilla area di conforto in cui gran parte dell’umanità si cullava: luttuosa e preoccupante come da anni il mondo non sperimentava.
La Chiesa non ha innalzato basiliche, anche perché non siamo ancora “fuori” dal pericolo, ma ha partecipato al dolore e condiviso tangibili atti di carità.
Anche per me, che soffro un po’ dell’allergia per “il fumo delle candele”, è stato un momento di commozione il solitario pellegrinaggio di Francesco nella Capitale vuota, anche se molti fedeli avranno misurato la propria fede chiedendosi perché Dio permetta tanta sofferenza.
Io non mi sono arrabbiato con Dio o con il destino, bensì con i teatrini televisivi, dove abbiamo sentito di tutto e di più, con l’unico risultato di aver fatto perdere la fede nella scienza a tanti cristiani…e pagani.
Credenti o meno, non possiamo discutere il cambiamento avvenuto nella Chiesa e il continuo cammino verso “il popolo di Dio.” Un cammino che parte da prospettive culturali variegate e attraversa epoche storiche diverse, spesso, accompagnato da conflitti con la Scienza.
Ho assistito, via internet, al convegno “COVID, PREVENZIONE E IMPRUDENZA” organizzato da Monsignor Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale: un evento che è riuscito, con la chiarezza del Professor Bruno Cacopardo, a spazzare dubbi e paure che i media, legati al cosiddetto mainstream, non erano riusciti a dissipare nei miei pensieri…forse anche in quelli di molti!
L’esperienza, la professionalità e la capacità divulgativa del relatore hanno, con poche slide, accompagnato la platea in un terreno difficile e, per alcuni tratti, sconosciuto.
Oltre ad applaudire il Professor Cacopardo, è interessante notare dove la Chiesa è giunta nel lungo cammino che citavo: alla divulgazione scientifica, chiara e aperta al dibattito!
Sicuramente, a Monsignor Raspanti non sarà sfuggito il secondo nome del Professore…Bruno SANTI Cacopardo, anche se non sono stati i “Santi” a condurre l’incontro, la loro benedizione all’azione divulgativa non sarà certo mancata.
Il Creato ci stupisce e può spaventarci, ma conoscerlo in tutti gli aspetti, anche nell’evoluzione di un piccolo e terribile virus, ci affascina e ci prepara ad affrontare le sfide che, credenti o meno, affrontiamo e continueremo ad affrontare.
Torniamo alla BASILICA DELLA SALUTE per sostenere l’operato del Vescovo di Acireale…non so se costruirà nuove basiliche, ma sicuramente sta mettendo mattoni per la nuova Chiesa.
Romano Pisciotti


PROFONDITA’ COVID
PROFONDITA’ COVID
Sotto quel casco
forse pensano solo
all’acqua minerale,
frizzante, e alla fame
di bollicine che scappano
come la vita.
Poterne avere un sorso:
d’acqua e di vita,
sentirla in bocca
e giù nelle budella.
Vita gassata di bolle
che vanno su
mentre il sommozzatore
sta andando giù
lentamente e impaurito
da profondità sconosciute
perché ha già finito
la sua bottiglia.
SPAGNOLA – COVID 19
Un fattore che rende difficile fare previsioni sul futuro della CoViD-19 è il fatto che il nuovo coronavirus, al contrario di quello dell’influenza, non sembra condizionato dalla stagionalità – o, per meglio dire – ancora non sappiamo se lo è. In definitiva «le oscillazioni nei casi di COVID-19», si legge sullo Smithsonian Magazine, «non sembrano comparabili con le “ondate” di influenza del 1918 e 1919». Perché dunque in tanti cercano di trovare un’analogia tra l’evoluzione della CoViD-19 e quella della spagnola? Forse una ragione di fondo in effetti c’è: perché l’influenza spagnola si è conclusa.
MUTAZIONI… Si stima che tra il 1918 e il 1920 la spagnola uccise circa 50 milioni di persone nel mondo: quel ceppo del virus poi scomparve da solo, probabilmente a causa del fatto che in molti l’avevano contratto e si era quindi creata un’immunità di gregge, oppure a causa delle mutazioni del virus stesso.
Presented by Romano Pisciotti
COVID 19 e diritti umani
Secondo il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), la sfida principale posta dalla pandemia è stata quella di assicurare che l’emergenza nella sanità pubblica non venisse utilizzata come pretesto per la violazione dei diritti umani e che venissero applicate nuove misure giuridiche nel rigoroso rispetto degli obblighi in materia di diritti umani.
In una dichiarazione speciale, la Presidente del CCJE Nina Betetto ha sottolineato che occorre trovare un equilibrio tra sicurezza pubblica da un lato e ambiente e godimento dei diritti e delle libertà fondamentali dall’altro. Un altro principio chiave è mantenere l’indipendenza della magistratura: all’indomani dell’emergenza, non dovrebbero essere istituiti giudici “ad interim” o “tribunali speciali”, poiché questo comprometterebbe l’indipendenza della magistratura e creerebbe un rischio di politicizzazione.
Presentato da Romano Pisciotti