CAPITANI D’AZIENDA

Come il COVID ci ha insegnato, o dovrebbe averci insegnato, l’importanza degli investimenti in ricerca e nelle strutture sanitarie, così ogni crisi finanziaria o economica dovrebbe insegnarci come investire e come strutturare le aziende per renderle flessibili e capaci di operare anche in situazioni di mercato difficili, nel presente e nel futuro. 

Oggi, molte aziende sembrano navigare nella tempesta, ma per alcune si sono aperte opportunità: tempesta o bonaccia il segreto è conoscere la propria azienda, l’ambiente in cui opera e conoscere l’ambiente futuro, così da orientare gli sforzi dell’imprendere in giusti investimenti e in nuovi canali di vendita.

Neppure il COVID è stato, per gli studiosi, un evento così inaspettato! Se è vero, com’è vero, che in ogni secolo l’umanità ha lottato con almeno due pandemie, una ogni circa cinquant’anni, si potrebbe affermare che lo scatenarsi di virus pericolosi è un evento più raro dello scatenarsi di crisi economiche, quest’ultime con cicli più ravvicinati delle epidemie.

Se considerassimo anche le gravi epidemie che negli ultimi anni hanno interessato solo alcune aree del pianeta, come il virus ebola, capiremmo che una crisi economica locale, nel mondo globalizzato, riesce a “influenzare” il resto del mondo più di un virus. 

Sembrerebbe banale dire queste cose perché tutti ricordiamo che nel mondo globalizzato “Una farfalla che batte le ali…” e neppure serve finire la frase ben nota! Se tutto è così banale, perché molti imprenditori non conoscono la propria azienda?…Né l’ambiente in cui essa opera e tanto meno riescono a guardare al domani. Non sto esagerando: molti imprenditori conoscono il numero dei bulloni che compongono ogni macchinario in fabbrica, ma non hanno mai analizzato (con numeri e dati, senza la bonarietà di un padre!) la propria azienda.

Troppi imprenditori ignorano segnali come i cambiamenti sociali o le tendenze dei mercati che, spesso, sono più potenti di un “battito d’ali” e si diffondono, a volte, in tempi più brevi che un virus e le sue mutazioni.

I segnali del cambiamento climatico, ad esempio, esistevano già dagli anni ’70, ma solo recentemente e rapidamente, Governi e opinione pubblica ne hanno avuto coscienza…non sempre in modo equilibrato, ma questo è un altro discorso…sicuramente, per le aziende, c’è poco tempo per allinearsi agli “editti verdi” a carattere più o meno globale; gli imprenditori che già da tempo seguono politiche green sono certamente avvantaggiati, ora tutti devono imparare come gestire un budget sostenibile.

Troppi imprenditori pensano di navigare a bordo di una nave mercantile, il cui capitano deve conoscere la posizione per tenersi lontano dalle secche…troppo semplice! L’imprenditore è il comandante di una nave da guerra che deve conoscere anche dove si trova il nemico, anzi, dove sarà il target, dovendo sparare il colpo di cannone non dove la nave nemica si trova, ma dove sarà (punto futuro), per non rischiare di colpire solo la scia del bersaglio.

Le aziende, leader e inseguitrici, sono navi in movimento in un mare che in poche ore può passare da bonaccia a tempesta!

Come un comandante usa strumenti per il calcolo e la previsione, altrettanto l’imprenditore deve imparare a stare sul ponte di comando. Anche i migliori capitani, per raggiungere un porto sicuro, si avvalgono di un pilota…dunque, anche molti imprenditori potrebbero aver bisogno di una “guida” capace di portare in azienda esperienze diverse, conoscenze particolari e capacità d’analisi.

Buon vento!

Romano Pisciotti

Info: italmotor@gmail.com

AG & Partners srl:

PROCESSO DI PIANIFICAZIONE E MONITORAGGIO GESTIONALE

ERRORI NELLA REALTÀ DI PICCOLE E MEDIE AZIENDE

BUDGET ANALITICO

CONCETTO DI SOSTENIBILITÀ 

RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO

IL BILANCIO SOSTENIBILE

IL BILANCIO COME STRUMENTO DI MARKETING

ANALISI DI RENDIMENTO DELLA SOCIETÀ PER IL PASSAGGIO GENERAZIONALE

SCIENZA E CHIESA

La splendida Basilica della Salute caratterizza lo scenario del bacino di San Marco a Venezia da più di trecento anni, testimonianza autorevole dell’altissima spiritualità che segnò il Seicento veneziano.

La basilica fu voluta dalla Serenissima come preghiera e come ringraziamento alla Vergine Madre di Dio per preservare la città di Venezia dalla terribile peste del XVII secolo.

Oggi una tremenda pandemia è tornata a destabilizzare la tranquilla area di conforto in cui gran parte dell’umanità si cullava: luttuosa e preoccupante come da anni il mondo non sperimentava.

La Chiesa non ha innalzato basiliche, anche perché non siamo ancora “fuori” dal pericolo, ma ha partecipato al dolore e condiviso tangibili atti di carità.

Anche per me, che soffro un po’ dell’allergia per “il fumo delle candele”, è stato un momento di commozione il solitario pellegrinaggio di Francesco nella Capitale vuota, anche se molti fedeli avranno misurato la propria fede chiedendosi perché Dio permetta tanta sofferenza.

Io non mi sono arrabbiato con Dio o con il destino, bensì con i teatrini televisivi, dove abbiamo sentito di tutto e di più, con l’unico risultato di aver fatto perdere la fede nella scienza a tanti cristiani…e pagani.

Credenti o meno, non possiamo discutere il cambiamento avvenuto nella Chiesa e il continuo cammino verso “il popolo di Dio.” Un cammino che parte da prospettive culturali variegate e attraversa epoche storiche diverse, spesso, accompagnato da conflitti con la Scienza.

Ho assistito, via internet, al convegno “COVID, PREVENZIONE E IMPRUDENZA” organizzato da Monsignor Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale: un evento che è riuscito, con la chiarezza del Professor Bruno Cacopardo, a spazzare dubbi e paure che i media, legati al cosiddetto mainstream, non erano riusciti a dissipare nei miei pensieri…forse anche in quelli di molti!

L’esperienza, la professionalità e la capacità divulgativa del relatore hanno, con poche slide, accompagnato la platea in un terreno difficile e, per alcuni tratti, sconosciuto.

Oltre ad applaudire il Professor Cacopardo, è interessante notare dove la Chiesa è giunta nel lungo cammino che citavo: alla divulgazione scientifica, chiara e aperta al dibattito!

Sicuramente, a Monsignor Raspanti non sarà sfuggito il secondo nome del Professore…Bruno SANTI Cacopardo, anche se non sono stati i “Santi” a condurre l’incontro, la loro benedizione all’azione divulgativa non sarà certo mancata.

Il Creato ci stupisce e può spaventarci, ma conoscerlo in tutti gli aspetti, anche nell’evoluzione di un piccolo e terribile virus, ci affascina e ci prepara ad affrontare le sfide che, credenti o meno, affrontiamo e continueremo ad affrontare.

Torniamo alla BASILICA DELLA SALUTE per sostenere l’operato del Vescovo di Acireale…non so se costruirà nuove basiliche, ma sicuramente sta mettendo mattoni per la nuova Chiesa.

Romano Pisciotti

Diocesi Acireale

Monsignor Antonino Raspanti
Professor Bruno Santi Cacopardo

PROFONDITA’ COVID

PROFONDITA’ COVID

 

Sotto quel casco

forse pensano solo

all’acqua minerale,

frizzante, e alla fame

di bollicine che scappano

come la vita.

Poterne avere un sorso:

d’acqua e di vita,

sentirla in bocca

e giù nelle budella.

Vita gassata di bolle

che vanno su

mentre il sommozzatore

sta andando giù

lentamente e impaurito

da profondità sconosciute

perché ha già finito

la sua bottiglia.

 

di Romano Pisciotti

Romano Pisciotti

SPAGNOLA – COVID 19

Un fattore che rende difficile fare previsioni sul futuro della CoViD-19 è il fatto che il nuovo coronavirus, al contrario di quello dell’influenza, non sembra condizionato dalla stagionalità – o, per meglio dire – ancora non sappiamo se lo è. In definitiva «le oscillazioni nei casi di COVID-19», si legge sullo Smithsonian Magazine, «non sembrano comparabili con le “ondate” di influenza del 1918 e 1919». Perché dunque in tanti cercano di trovare un’analogia tra l’evoluzione della CoViD-19 e quella della spagnola? Forse una ragione di fondo in effetti c’è: perché l’influenza spagnola si è conclusa.

 

MUTAZIONI… Si stima che tra il 1918 e il 1920 la spagnola uccise circa 50 milioni di persone nel mondo: quel ceppo del virus poi scomparve da solo, probabilmente a causa del fatto che in molti l’avevano contratto e si era quindi creata un’immunità di gregge, oppure a causa delle mutazioni del virus stesso.

Presented by Romano Pisciotti

COVID 19 e diritti umani

Secondo il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), la sfida principale posta dalla pandemia è stata quella di assicurare che l’emergenza nella sanità pubblica non venisse utilizzata come pretesto per la violazione dei diritti umani e che venissero applicate nuove misure giuridiche nel rigoroso rispetto degli obblighi in materia di diritti umani.

 

In una dichiarazione speciale, la Presidente del CCJE Nina Betetto ha sottolineato che occorre trovare un equilibrio tra sicurezza pubblica da un lato e ambiente e godimento dei diritti e delle libertà fondamentali dall’altro. Un altro principio chiave è mantenere l’indipendenza della magistratura: all’indomani dell’emergenza, non dovrebbero essere istituiti giudici “ad interim” o “tribunali speciali”, poiché questo comprometterebbe l’indipendenza della magistratura e creerebbe un rischio di politicizzazione.

 

Presentato da Romano Pisciotti