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E’ morto Gilberto Benetton, di leucemia: fonti mediche riportano che “lo stato di grave prostrazione del paziente….potrebbe aver accelerato il decorso della malattia”

 

Ora, dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere quanto i Benetton abbiano fatto nel rivoluzionare e promuovere il “Made in Italy”…bene per il Paese e bene per le tasche della famiglia! Il business “colorato” creato con il brand di famiglia ha confermato la genialità dei fratelli fondatori e la genialità italica, prima che la “mano morta” della finanzia fantasiosa prendesse il sopravvento.

Probabilmente l’imprenditore di vecchio stampo, quello legato alla azienda, al territorio e alla passione si è spento prima che la leucemia minasse il suo corpo.

 

Oggi abbiamo imprenditori che vogliono “giocare facile” con la politica e le rendite di posizione e, così, il valore delle aziende si trasforma dalla produzione di beni e servizi nella produzione di bilanci e comunicati; si usano i media più dei macchinari di fabbrica. Certo che il matrimonio “imprenditoria & politica” è sempre esistito, come da sempre esistono la corruzione e i giochi non troppo puliti o l’evasione fiscale o quant’altro di negativo possa esserci nel “rovescio della medaglia” dell’economia. Oggi, però, ci chiediamo, dove sia la faccia positiva di una finanza spregiudicata che, oltre a creare bolle e crisi globali, sembra produrre solo incertezze nel futuro di milioni di lavoratori. Si è globalizzato il mercato e si sono ristretti i beneficiari degli utili. Si è sostituito il valore tangibile con la speculazione e le acrobazie finanziarie o con i giudizi di società di rating che hanno il compito di far piovere, evocando la tempesta o far splendere il sole sulle più sporche manovre bancarie. Si è precarizzato il lavoro e si sono delocalizzate aziende in nome di un progresso che stenta a mostrare i benefici.

 

Abbiamo bisogno di veri imprenditori, dobbiamo tornare alle fabbriche, dobbiamo smettere di chiamare le operazioni finanziarie “giochi di Borsa”…non si gioca, si eseguono scambi finanziari che devono essere controllati dai Governi, non da Enti privati! Le Banche devono essere luoghi di rispetto e tutela del cittadino, le Banche devono raccogliere e seminare, non rapinare e sperperare.

 

Una preghiera anche per Gilberto, anche se i morti di Genova e i danni economici alla città e all’intero Paese, sicuramente appesantiscono le parole. Non è sicuramente Gilberto l’unico responsabile del disastro: tutta la famiglia avrebbe potuto evitarlo se avessero pensato meno alla rendita e un poco più al Paese.

 

La “prostrazione”, citata nel comunicato medico, mi auguro fosse dovuta alla vergogna e al rimorso e non al crollo delle azioni della società.

Benetton

AMEN

 

 

(Romano Pisciotti)