Il sale dei ricordi

Il sale dei ricordi: sapore del tempo e di giorni divisi in quarti.
Notti solo assopite in pensieri abituati a viaggiare lontano per abbracciare persone amate e celebrare riti familiari.

Un caffè scuro per aprire gli occhi sull’orizzonte.

La prua viaggia verso il giorno, la notte si asciuga in un freddo chiarore e il sole ha già iniziato a dipingere in cielo striature arancioni sfumate nell’oro, mentre l’azzurro, sempre più intenso, cancella le ultime tracce nere della notte.

Il mare si spalanca nella luce e tu, piccolo uomo, sai che Nettuno, anche oggi, ti lascerà passare.

Romano Pisciotti

Un commento su “Il sale dei ricordi”

  1. Queste righe mi hanno fatto montare nuovamente di guardia. Il caffè, il passaggio di consegne, l’attesa del crepuscolo per osservare con il sestante le stelle che mai hanno tradito. L’odore della focaccia che pervade tutta la nave, l’orologio della plancia che batte i quarti. I ricordi che tornano ogni giorno più consumati e logori, ma sempre più vivi e scavati nel profondo sacco della memoria. Io continuo a fare la cosa più semplice ma più importante che si faceva a bordo : guardare di prora.

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