
Nell’agosto 1952, su una spiaggia nei pressi di Cagliari, é stata trovata una bottiglia con dentro questo messaggio: “Regia Nave Fiume – Vi prego, Signore, di informare la mia cara madre che io muoio per la Patria. Marinaio Chirico Francesco da Futani, Salerno. Grazie Signore – Italia!”
Con questo ragazzo, durante la tragedia della seconda guerra mondiale, trentasei mila marinai italiani persero la vita…per molti di loro, inghiottiti dal mare, non ci sarà mai una croce: le onde ci hanno restituito il loro coraggio, la loro paura e il loro dolore.
Oggi, solo oggi, ci accorgiamo che il Mediterraneo è anche tomba di sogni, di speranze e gioventù! Se tra le chiacchiere della politica, e della gente, per i barconi dispersi, ci fosse anche una preghiera, anche solo un ricordo, per i nostri morti in mare…potremmo, forse, essere un Popolo, una Nazione.
Purtroppo, sembriamo aver paura dei nostri morti e della nostra storia, sembriamo rinnegare anche il sommesso pianto di Francesco…richiudendo, ancora, la sua anima in quella bottiglia dispersa nel mare dell’indifferenza.
Da quando l’uomo esiste nella storia, il Mediterraneo è tomba d’eroi e per semplici pescatori e marinai. Uomini in pace o in guerra, sotto bandiere diverse, con o senza galloni o stellette: uomini e donne senza più un porto.
Il silenzio dell’abisso rispetta il loro coraggio…noi nuotiamo nel mare della vergogna avendo perso la memoria e, con essa, l’onore.
Romano Pisciotti
Ce la possiamo , cantare, suonare …..
Tutto quello che vuoi , ma siamo soli … purtroppo. Come soli sono stati..
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