I perdenti economici nel nuovo ordine mondiale.


Le  più grandi economie del mondo stanno offrendo enormi sussidi in una corsa spietata per conquistare le industrie del futuro. I perdenti: tutti i paesi che non possono pagare!

I giganteschi sussidi e il crescente protezionismo stanno ribaltando decenni di libero scambio. I paesi più piccoli, dal Regno Unito a Singapore, vengono lasciati indietro. (dal WSJ)

Se “The Wall Street Journal” considera quella del Regno Unito una “piccola economia”, in Italia dovremmo preoccuparci parecchio!

Romano Pisciotti

da FINANZA.LA STAMPA

Un rallentamento “sostanziale” delle crescita globale nel 2023, al +2,1% dal +3,1%, con la stretta della politica monetaria per contenere l’inflazione, e una nuova accelerazione nel 2024 con un +2,4%. Queste le previsioni della Banca Mondiale che nel Rapporto annuale sulle prospettive dell’economia globale pubblicato oggi sottolinea come i rischi sulle prospettive siano al ribasso. L’istituto di Washington individua nell’evitare tensioni finanziarie e accelerare la transizione verde le sfide globali da affrontare. Per l’area euro la Banca Mondiale stima un PIL in crescita dello 0,4% quest’anno, dell’1,3% nel 2024 e del 2,3% nel 2025. Per gli Stati Uniti la crescita è attesa all’1,1% nel 2023 per poi rallentare allo 0,8% l’anno prossimo e salire al 2,3% nel 2025. 

“L’economia mondiale è in una posizione precaria” afferma Indermit Gill, il capo economista della Banca Mondiale. “La strada più sicura per ridurre la povertà è attraverso l’occupazione. È importante ricordare che le previsioni di crescita non sono il destino. Abbiamo l’opportunità di invertire rotta ma richiederà un lavoro tutti insieme”, mette in evidenza Ajay Banga, il presidente della Banca Mondiale. 

L’economia russa – secondo quanto prevede la Banca Mondiale – si contrarrà nel 2023 dello 0,2%, per poi tornare a crescere nel 2024 e nel 2025, segnando rispettivamente aumenti dell’1,2% e dello 0,8%.

La crescita in America Latina e nei Caraibi dovrebbe rallentare dal +3,7% registrato nel 2022 all’1,5% del 2023. Nel report la Banca mondiale sottolinea che il calo dell’attività della regione è dovuto alla politica restrittiva adottata dalle banche centrali per contenere un livello di inflazione in media ancora al di sopra degli obiettivi prefissati. La Banca mondiale assegna un rilievo importante anche alla “incertezza politica” che in alcuni paesi “sta danneggiando la fiducia delle imprese e dei consumatori”. Tra i fattori che incidono nel rallentamento della crescita c’è anche il calo in parallelo dell’attività economica dei principali partner commerciali. Secondo la Bm anche il cambiamento climatico “rappresenta un rischio significativo data la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi” che colpiscono la regione. L’organismo multilaterale ha ridotto le previsioni di crescita per la regione anche per il 2024, con un +2% invece del +2,4% stimato a gennaio. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *