(AI RAGAZZI DEL VESPUCCI)
Scrivo sia per chi considera un evento, il passaggio del Vespucci nel Canale di Taranto, sia per chi non prova più emozioni…scrivo per chi, marinaio o terricolo, ancora riesce a provare un po’ d’orgoglio per quei meravigliosi ragazzi, per quella splendida Nave e per il suo esperto Comandante!
Scrivo con un po’ di malinconia per i miei ricordi, forse meno esaltanti ma vissuti intensamente: come Ufficiale di Complemento ho servito nella Marina Militare e come Ufficiale di Coperta ho navigato su navigli mercantili…
(…uso volutamente un vocabolario desueto: complemento, servito, navigli mercantili… per lasciarvi immaginare la mia età).
Sono abbastanza anziano d’essere carico di ricordi, d’orgoglio e di emozioni per aver visto profondi cieli stellati e respirato il freddo di un nebbioso mare ghiacciato; ho attraversato Suez e Panama, l’equatore e gli umori di Nettuno.
Ho navigato quando il viaggio ancora offriva imprevisti e soddisfazioni, quando i marinai erano orgogliosamente “uomini di mare.”
Ho navigato quando, mollati gli ormeggi, si rimaneva appesi solo al “ti… taa” del Marconista e, lasciata la costa, solo il sestante poteva “dare” il punto nave.
Uomini di mare esistono ancora, forse meno orgogliosi e, sicuramente, con meno avventure da raccontare e meno soddisfazioni da portare a casa… anche se il mare sempre reclama sacrifici e adrenalina.
E’ cambiato il mondo ed è cresciuta l’impazienza e la fretta: un mondo veloce che ha divorato il fascino e il mistero del meraviglioso viaggio della vita. Viviamo un mondo digitale, più comodo, fatto di emozioni a buon prezzo e sciocche risate.
Quei ragazzi “a riva” hanno conosciuto il vento e il coraggio, conservando per la vita un’esperienza preziosa e unica.
Buon vento!
Romano Pisciotti