“Francesco va e ripara la mia chiesa, che come vedi, cade tutta in rovina.”
Oggi è tutto il creato a cadere in rovina. Tutti noi siamo inquinatori, peccatori verso il creato!
Alle cicliche e naturali mutazioni (…oggi a noi “ostili”) abbiamo aggiunto un nefasto, massiccio e perpetrato inquinamento con il risultato (…questo si ostile!) di soffocare la rigenerazione stessa del pianeta: il surriscaldamento planetario è evidente causa dei quotidiani disastri che rischiano di diventare antagonisti globali dell’intera famiglia umana.
I cambiamenti climatici hanno fonti nei cicli naturali, storicamente l’uomo ha modificato la propria esistenza nella tempesta e nella bonaccia di eventi che ha subito; l’uomo moderno ha basato la vita non solo sullo stato della Terra: negli ultimi secoli, abbiamo attraversato un periodo propizio per lo sviluppo dell’umanità anche forzando troppo gli elementi naturali.
Purtroppo non tutti gli uomini hanno raggiunto lo stesso benessere, neppure il globalismo è riuscito a garantire le stesse condizioni di vita a tutti, anzi, in molti casi ha fatto solo danni, tra questi, l’accelerazione indiscriminata dell’inquinamento in ogni luogo del pianeta!
Ora, abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, senza inutili integralismi e senza passerelle mediatiche; lo sforzo deve essere globale e indipendente dal credo religioso seguito, cominciando da chi più ha beneficiato dello sviluppo e ha maggiormente inquinato.
L’esempio francescano non deve spaventare, né essere interpretato come rinuncia ai benefici dell’era moderna: San Francesco, anche oggi, c’invita a rinunciare all’inutile superfluo non alla vita; c’invita al rispetto della Natura e alla condivisione dei frutti del pianeta.
Oggi dobbiamo farci riparatori: la Terra dona e toglie in un continuo ciclo che perpetua l’esistenza del Sistema, far parte del prossimo cambiamento, non esserne la causa, sarà la salvezza dell’umanità nella più ampia interpretazione del “libero arbitrio”.
Romano Pisciotti