Bin Salman, Trump and Putin are calling the market shots

OPEC has lost what control of the oil market it ever had. The actions (or tweets) of three men — Presidents Donald Trump and Vladimir Putin and Crown Prince Mohammed Bin Salman — will determine the course of oil prices in 2019 and beyond. But of course they each want different things.

L’OPEC ha perso il controllo del mercato petrolifero che ha mai avuto.

Le azioni (o tweet) di tre uomini – i presidenti Donald Trump e Vladimir Putin e il principe ereditario Mohammed Bin Salman – determineranno il corso dei prezzi del petrolio nel 2019 e oltre. Ma ovviamente ognuno vuole cose diverse.

SPM-Tanker-Maine hosesWhile OPEC struggles to find common purpose, the U.S., Russia and Saudi Arabia dominate global supply. Together they produce more oil than the 15 members of OPEC. All three are pumping at record rates and each could raise output again next year, although they may not all choose to do so. 

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Bloomberg.com

Mentre l’OPEC lotta per trovare uno scopo comune, gli Stati Uniti, la Russia e l’Arabia Saudita dominano l’offerta globale. Insieme producono più petrolio dei 15 membri dell’OPEC. Tutti e tre stanno pompando a velocità record e ognuno potrebbe aumentare di nuovo la produzione l’anno prossimo, anche se potrebbero non tutti scegliere di farlo.

Romano Pisciotti: interesting article

Oil Terminal, Marine hoses

OIL PRICE NEWS

Petrolio: sauditi chiudono rubinetti, prezzi in volata

12 novembre 2018, di Mariangela Tessa

Dopo una serie di sedute in calo torna a salire il prezzo del petrolio. Pesa la decisione dell’Arabia Saudita di ridurre le vendite e la possibilità discussa dai Paesi Opec/non Opec di procedere a un nuovo taglio alla produzione per sostenere i prezzi dell’oro nero, che nel mese di ottobre ha segnato un calo del 20% circa.

Secondo quanto comunicato oggi dal ministro dell’Energia Khalid al-Falih, l’Arabia Saudita, leader de facto dell’Opec, il Paese prevede dunque di ridurre la fornitura di petrolio ai mercati mondiali di 500.000 barili al giorno a partire da dicembre. Il taglio rappresenta una riduzione della fornitura globale di petrolio di circa lo 0,5 per cento.

Immediata la reazione del mercato: in mattinata i contratti sul greggio Wti con scadenza a dicembre guadagnano 92 centesimi a 61,11 dollari al barile. Il Brent guadagna 1,45 dollari a 71,63 dollari al barile.

Secondo quanto si apprende, la mossa dell’Arabia Saudita potrebbe essere seguita presto dall’Iraq, secondo più grande produttore di OPEC. Un funzionario del Kuwait, altro paese membro dell’Opec, ha inoltre affermato che i maggiori esportatori di petrolio nel fine settimana hanno “discusso una proposta per una sorta di riduzione della fornitura il prossimo anno”, sebbene il funzionario non abbia fornito alcun dettaglio…..

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Oil: Saudis close faucets, prices in the sprint
12 November 2018, by Mariangela Tessa
After a series of decreasing sessions, the price of oil rises again. It weighs the decision of Saudi Arabia to reduce sales and the possibility discussed by the OPEC / non-OPEC countries to proceed to a new cut in production to support the prices of black gold, which in October recorded a decrease of 20% about.

According to what was announced today by the Minister of Energy Khalid al-Falih, Saudi Arabia, de facto leader of the OPEC, the country therefore plans to reduce the supply of oil to the world markets of 500,000 barrels a day from December. The cut represents a reduction in the global oil supply of around 0.5 percent.

Immediate market reaction: in the morning the WTI crude contracts expiring in December earn 92 cents to 61.11 dollars per barrel. The Brent earns $ 1.45 to $ 71.63 a barrel.

According to what is learned, the move by Saudi Arabia could soon be followed by Iraq, the second largest producer of OPEC. An official from Kuwait, another OPEC member, also said that the biggest oil exporters over the weekend “discussed a proposal for a kind of reduction in supply next year”, although the official did not provide any details.

Presented By Romano Pisciotti