La pandemia ha causato cambiamenti permanenti nel modo di vivere delle persone, nel modo in cui il governo serve i suoi cittadini e nel modo in cui operano le imprese. Le cose non saranno più le stesse, le fasi successive non ci riporterà dove eravamo prima.
Romano Pisciotti: …”è assai probabile che assisteremo ad un “cambiamento”, molti sono i dubbi per un cambiamento in meglio: cominceremo con una moria di piccole aziende, questo non sarà certo positivo; ci sarà un crollo del PIL e le Borse continueranno a premiare o castigare in base a interessi ben lontani dalla reale capacità delle società di produrre, vendere e creare tangibile ricchezza.
I finanziamenti europei arriveranno, molto probabilmente, in ritardo e non saranno un regalo, malgrado la propaganda dei politicanti.
Riusciremo a mettere l’uomo al centro dell’interesse della politica o continueremo a ragionare in base ai mercati?
Riusciremo a non peggiorare lo stato di salute del globo?
Riusciremo a limitare il potere dei monopoli sovranazionali?
Riusciremo a gestire la globalizzazione in termini di ricerca e reale sviluppo o continueremo a globalizzare gl’interessi di pochi? Smetteremo di accrescere la ricchezza di alcuni paesi a discapito di altri?
Ritroveremo i valori, l’arte e la bellezza che hanno guidato l’umanità nei sui periodi, se pur brevi, migliori?
Continueremo a premiare la frugalità e l’ignoranza o daremo spazio ai sogni migliori e alla cultura?