TORNERANNO LE SARTINE

Dopo anni di fiato sprecato su come essere o diventare “leader”, dopo continui pistolotti sulla valenza del “team”…scopriamo che il lavoro da casa è un nuovo mito da raggiungere: torniamo alle sartine e al lavoro a casa, dove i volumi sembrano essere gli unici parametri valutabili, magari torneremo a sfruttare anche l’universo di aziendine nel sottoscala per la produzione di ripetitivi prodotti, com’era in uso nel dopoguerra.

Nessun gruppo di lavoro o manager guida e allenatore o motivatore, fatte salve le riunioni o le comunicazioni via internet: roba anonima, con gente che saltella (magari in mutande) tra la cucina e il computer.

Si risparmieranno tempo e carburante per gli spostamenti e si perderà il gioco di squadra, l’attenzione comune, la socialità del gruppo e lo scambio continuo d’idee o consigli; si perderà il senso di appartenenza all’azienda, che non è una forma fantozziana di sudditanza, ma la condivisione di valori e obiettivi, oltre alla (sempre tanta esaltata) “Mission”.

Ore in casa spese, più probabilmente, in masturbazioni mentali, più che in costruttivi confronti con soluzioni immediate e condivise.

Probabilmente ci si organizzerà in un sistema meno vincolato all’azienda, magari con l’incremento di lavoratori (pseudo) autonomi…in poche parole con un lavoro meno tutelato o garantito…così tanto ricercato da chi invoca le riforme strutturali, che renderanno il lavoro sempre più precario. Più sarà precario il lavoro e meno saranno i consumi, i mutui, i figli e…lo Stato.

In un rigido sistema di assicurazione della qualità, come ci hanno abituato, assisteremo probabilmente alle visite a domicilio di caporali del lavoro.

Torneremo, forse, a un esercito di sartine? Nessuno si guarderà più negli occhi e nella coscienza?

Probabilmente comincerà una nuova (triste) era e non mancheranno gli esperti o i santoni che profetizzeranno maggior utile aziendale, un nuovo sistema concorrenziale e tanto tempo libero…

…vedremo.

 

di Romano Pisciotti

Romano Pisciotti

 

3 commenti su “TORNERANNO LE SARTINE”

  1. Non so se quanto da te paventato si avvererà. Certo io sono il meno titolato a dirlo. Oggi vedo che si può dire tutto e il contrario di tutto, vedi esperti virologi. Mi piace il tuo richiamo alle sartine. Mia madre lo è stata, per necessità di vita. Mia nonna è rimasta vedova quando mia madre aveva pochi anni e poiché sapeva far di cucito è diventata sarta in casa, con mia madre a farle da aiutante. Questo mestiere ha consentito a quelle due splendide donne di fare una vita dignitosa e di andare a testa alta. Il datore di lavoro tiranno era mia nonna e la dipendente sfruttata mia madre. Come vedi niente di nuovo sotto il sole. Un caro abbraccio amico di sempre.

    1. Ovviamente il mio articolo non vuole denigrare le “sartine” ma sottolinea la precarietà e il sacrificio di quelle lavoratrici…e il rischio che il tanto decantato “lavoro da casa” creerà nuovamente quelle condizioni di sfruttamento da parte delle aziende.
      Un abbraccio,
      Romano

  2. Ma ci mancherebbe , non l’ho pensato proprio , era solo per dire che lo sfruttamento purtroppo c’era , c’è e ci sarà e per raccontare uno spaccato della vita della mia famiglia che ha emotivamente coinvolto anche me . Un caro abbraccio!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *