Le nostre storie

Amiamo le nostre storie: abbiamo sofferto passioni ed esaltato intime gioie. Nelle nostre storie, specchio delle nostre anime, ritroviamo la rabbia per ciò che abbiamo mancato e l’ardore per ciò che abbiamo vissuto, ritroviamo i nostri valori, i momenti bui e i raggi del successo. Nelle nostre storie non c’è tutta la nostra vita ma solo i ricordi che conserviamo nel cuore, siano brevi riflessi o pesanti macigni o farfalle che frullano in pancia e nel cervello, tutti pezzi del nostro vissuto.

Oggi, abbiamo perso un amico e il suo ricordo è un pezzo delle nostre storie di marinai, di gioventù e di dolore. Abbiamo un lungo elenco di dolori privati, ma la partenza di Stefano è un dolore comune a tutti noi, come le lacrime che versiamo per i compagni di corso che non sono più fisicamente con noi.

Nelle nostre storie viviamo i nostri vent’anni e lo scorrere delle stagioni, rivediamo i sorrisi e ascoltiamo il battito dei cuori dei nostri compagni. L’eco del comune giuramento risuona tra le immutate mura con il calpestio dei nostri passi e il potente respiro della giovinezza.

L’eco dei ricordi risuona nei nostri cuori come piacevole brezza o violento grecale. Il pensiero dei nostri morti è come l’aria nei polmoni quando si fa tagliente nelle gelide notti. Non piangiamo il nostro destino, che inevitabilmente ci coglierà in un abbraccio, ma la mancanza, ora, dei nostri cari compagni.

Romano

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