9 settembre

Il 9 settembre la Marina Militare celebra e ricorda tutti i marinai caduti in mare.
Nelle pagine della marineria italiana non mancano atti eroici, trionfi pagati con il valore e con la vita, ma il 9 settembre del 1943 non ci fu nessuna vittoria: in quella data l’affondamento della Corazzata Roma e la scomparsa di oltre mille marinai.


I fatti di quella giornata si possono riassumere così: gli accordi dell’armistizio prevedevano la consegna della flotta a Malta; l’Ammiraglio Bergamini, ubbidiente (probabilmente più perplesso che convinto) prese il mare con la flotta, sconfitta ma ancora poderosa.

Il convoglio fu attaccato da bombardieri tedeschi che colpirono e affondarono la corazzata Roma.
Non è mio intento commentare l’evento, ma alcuni analisti attribuiscono il nefasto epilogo anche ad una reazione, da parte del nostro convoglio, non ben coordinata forse a causa di precedenti ordini contraddittori e alla confusione creata dal rapido mutare degli eventi.
Sicuramente il 9 settembre è una data nefasta che la nostra Marina ha scelto a ricordo dei caduti in mare.
Ci vuole coraggio e fierezza per scegliere una data, non solo triste, ma anche simbolo di sconfitta, di tragica amarezza: quella data segna l’inizio di un periodo buio della nostra storia, l’inizio di sofferenze inimmaginabili per tutto il popolo italiano e il lento affondare dell’intero Paese nei gorghi di una guerra, da quel momento, senza quartiere, per i più, nella situazione di subire i successivi drammatici eventi bellici.
Oggi, la nostra Marina vanta una delle migliori flotte al mondo e può guardare con dignità alla sua lunga storia, può ricordare i suoi momenti gloriosi e le sue ferite…può ricordare tutti (…tutti!!) i suoi morti abbracciandoli in un gesto devoto.

 

Romano Pisciotti