Lacrime di poca speranza

Lacrime di poca speranza

(di Romano Pisciotti)

Non c’è gloria

per chi muore alla deriva:

l’atroce calma di vento frigge i ricordi,

confuso delirio di sogni

tra tempeste e ammiccanti lune.

La febbre brucia labbra e polmoni.

Amori e glorie già dispersi

in un viaggio senza più scia,

come baci di sale

sciolti nell’ozio fatale del tempo

oramai stanco e fermo,

come lacrime

di ben poca speranza.

Paure e vecchi onori ronzano nel cuore

che batte ancora

trattenendo l’ultimo respiro.

Sulla lingua si seccano le bestemmie.

Non servirà sfiorare i santini

dimenticati

nel fondo delle larghe tasche

tra stoppa e sabbia.

Va… Bel Paese

nell’oblio della deriva,

come il marinaio

al suo sfortunato destino.

 

R.P.

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