Le don du souffle

Les lèvres du coeur

les lèvres de la passion,

le goût de l’amour

le goût de la vie,

un amour incontesté

l’amour de la joie

et plaisir :

le baiser,

humeur et saveur

du plaisir sans frontières

pas d’hésitations ni de limites,

le don du souffle

du corps et de l’âme…

lame de désir

et de tourment.

 

(Le labbra del cuore

le labbra della passione,

il sapore dell’amore

il sapore della vita,

l’amore indiscusso

l’amore della gioia

e del piacere:

il bacio,

l’umore e il sapore

di piacere senza confini

né remore o limiti,

il dono del respiro

del corpo e dell’anima…

lama di desiderio

e tormento).

 

Romano Pisciotti

NOSTALGIA

Passano anni

ma rimangono,

in qualche parte

della mente,

avanzi di pensieri

che stanno,

nelle stagioni migliori,

come crisalidi

nel bozzolo del tempo.

Farfalle crepuscolari

nascono al tramonto

dei nostri sogni,

colorando

di lacrime e sorrisi

l’inverno della vita.

Avvicinandosi troppo

al chiarore dell’anima,

si bruciano le ali…

diventando nostalgia.

 

Romano Pisciotti

4 NOVEMBRE Festa delle Forze Armate

Il quattro novembre, festa delle Forze Armate, è motivo d’imbarazzo politico: la sinistra ha paura d’irritare la schiera degli antimilitaristi, mentre la destra teme le accuse d’eccesso di patriottismo…sentimento poco alla moda.

Fortunatamente la festa coincide con la ricorrenza dell’armistizio di Villa Giusti e le celebrazioni delle vittoriose giornate della prima guerra mondiale…dunque, con un bel minestrone di festeggiamenti, si porta qualche corona al milite ignoto e, con un po’ di retorica, si passa dal Piave alle missioni di peacekeeping, senza dimenticare, per accontentare tutti, un “leggero accenno” al pesante sacrificio di marinai, avieri e fanti nella seconda guerra mondiale: “…mandati a morire in una guerra sbagliata…” non ci si dimentica di precisare! Non si è mai smesso di filosofare sulle guerre sante, guerre giuste, guerre sbagliate e quelle per portare la democrazia!

Date le circostanze, e gli obblighi in un paese ancora a sovranità limitata, si torna ad agitare lo spauracchio di una possibile invasione russa e si giustificano persino le esercitazioni delle navi italiane nel Mar Giallo. Addomesticando l’articolo 11 della Costituzione ed “estendendo” l’alleanza atlantica (NATO) a tutto il Pacifico (…e oltre) andiamo a far paura alla Cina, mentre il Mediterraneo ribolle di problemi.

Oggi risuona il ritornello dell’Esercito Europeo: un salto di qualità dell’Unione, che, dopo aver distrutto l’industria dell’auto, permesso sconfinamenti verso paradisi fiscali europei, aver legalizzato le bandiere ombra sui nostri mercantili, favorito la turbo-finanza e sistemato le misure degli ortaggi…pensa di creare un sistema di difesa sovranazionale.

Come? …Vedremo: forse illudendoci che la Francia, unica potenza nucleare dell’Unione, si lascerà “comandare” da un generale greco o “tetesco di Germania…jaa”?

Si sono combattute guerre con alleanze di ogni tipo, mantenendo la sovranità di ogni paese e la libertà di combatterle o meno, ma “Sovranità”, come “Patria” sono in esaurimento nell’Europa che non si vergogna del suo fallimento di potenza mondiale, non si accorge d’essere caduta in un certo integralismo (poco democratico) e di fare tanti bei discorsi.

Forse, nel giorno della festa sarebbe fuori luogo, ma quando ci spiegheranno il ruolo della Turchia nella NATO?…Data la sua adesione ai BRICS!

Insomma, festa delle Forze Armate con tante domande e tanti distinguo…

Negli USA, dai sondaggi, si scopre che la fiducia nelle Forze Armate è superiore alla fiducia nel Presidente, a prescindere se democratico o repubblicano: probabilmente  si riconoscono i ruoli che le Forze Armate hanno, primo fra tutti, come ovvio, la difesa di TUTTI i cittadini!

VIVA LE NOSTRE FORZE ARMATE

Romano Pisciotti

4 Novembre 2024

UNA NOTTE

Attraverso

le grandi finestre,

una Luna curiosa

sbirciava oltre le tende

sollevate dal vento:

voleva scoprire

volti e sogni

di quei ragazzi

che avrebbero giurato,

per fede e passione,

nel nome della storia

e degli eroi.

Le invisibili labbra

di un raggio argentato

sfiorarono, materne,

l’alito caldo

del sonno profondo

di quei giovani,

mischiandoli

in unico sangue,

ma per ognuno

ci fu un destino:

la messaggera divina

distribuì galloni,

tempeste, cieli azzurri,

adrenalina e successi

per mare

o per le vie del mondo.

Vennero fissate

le gioie, le difficoltà,

gli amori e gli anni…

così il tempo

venne distribuito

ad ogni anima.

Forse, quel bacio,

è solo una favola…

ma quel legame esiste

nella vita e nei ricordi.

R.P.

VITA DI BORDO

Sono stato gentilmente “criticato”per non scrivere tutta la realtà della vita di bordo…che, sicuramente, non è solo emozioni e tramonti stupendi!

Perdonate, ma scrivere, non certo da letterato, è la mia nuova passione!

Bene, confesso:

Ho navigato da giovane, quando la fatica e la lontananza pesano meno, quando la curiosità e la voglia di viaggiare sono come spinte per cercare nuovi orizzonti.

Ho cominciato lavando piatti…tantissimi piatti sull’ammiraglia dell’epoca : la T/n Raffaello!

Poi…ho annusato il profumo di mari diversi e il puzzo di stiva; ho respirato il fumo denso della ciminiera, la brezza mediterranea, l’odore del petrolio e di varie altre schifezze chimiche.

Quante volte mi sono incamminato a prua, al posto di manovra, in piena notte e con il viso picchettato dalla pioggia ghiacciata! Ho passato ore e ore sotto il sole al posto di manovra a Panama. Ho assaggiato la paura di marosi feroci; ho ricevuto complimenti, dai piloti canadesi, per come avevo imparato a manovrare nei ghiacci del San Lorenzo.

Ho diviso la cabina con qualche scarafaggio; ho fatto, non so più quante volte, la guardia in plancia in piena notte con l’unico conforto di una tazza di caffè preparata dai marinai in guardia con me; con loro non ho diviso solo il caffè, ma anche i loro sacrifici e il dolore della nostalgia per casa e famiglia…a volte al suono di qualche brano del “Notturno dall’Italia.”

Ho visitato gli USA e l’Australia quando i comuni mortali arrivavano solo al traghetto per la Sardegna e il massimo del turismo era una settimana a Londra, con viaggio organizzato.

Ho navigato su vecchie petroliere, modernissime bulk carrier e a bordo di eleganti transatlantici.

Ho viaggiato “alla busca” e, chiuso nella blindata Centrale Operativa di Combattimento, su navi militari (fortunatamente solo per esercitazioni).

Ho comandato e ubbidito…ho sempre fatto il mio dovere.

Ho fatto un po’ il pirata, barando sul punto nave da comunicare al noleggiatore; ho “fregato” un po’ di carico per miscelarlo con il bunker per i motori; ho “mastruzzato” qualche tonnellata sul carico…per favorire le tasche dell’armatore (erano le regole del gioco).

Ho preso belle abitudini nella prima classe della vecchia e lussuosa Augustus…ho preso qualche acciacco nella pancia di petroliere durante le operazioni di degassifica.

Ho conosciuto gente e posti…ho visto meraviglie della natura e dell’uomo, schifezze indicibili e povertà umana. Ho visto tanti di quei posti da confondermeli.

Ho aspettato settimane per ricevere una lettera da casa e poter imbucare un saluto.

Ho navigato quando, mollati gli ormeggi, si era fuori dal mondo…e il Marconista annunciava la buona o la cattiva novella: “Si carica a Ras Tanura…si scarica non si sa dove…Gibilterra ordini!”

Ho navigato quando farlo era ancora avventura: punto nave con le stelle e radar ancora a valvole! Ho sperimentato i primi Loran C…per il punto nave con stazioni di terra: un gran mal di testa per posizioni incerte! I satelliti di posizionamento erano

ancora un lusso per poche navi e, spesso, ancora molto sballati.

Anche l’esperienza con le stellette è stata molto interessante: iniziata come radarista sulla vetusta nave Cigno (una Fregata in tutti i sensi, carica d’anni e gloria!), proseguita in Accademia a Livorno e terminata insegnando navigazione! Non posso contare quante volte ho dovuto stringere i denti, ma posso ricordare l’amicizia e la solidarietà con i compagni di corso (vincoli che durano, ancora oggi, dopo quasi cinquant’anni!); posso ricordare la soddisfazione dell’insegnare a dei giovani l’arte della navigazione.

Ho smesso di navigare perché la mia passione si scontrava con un quotidiano deprezzamento della professione…oggi, dopo tanti anni la situazione dei marittimi è, purtroppo, complessivamente peggiorata!

Il mondo globalizzato e tecnologico ha trasformato in tranvieri gli ufficiali della Marina Mercantile.

Per quanto riguarda la Marina Militare …non voglio pronunciarmi, ma i valori per i quali ho “giurato” mi sembrano, oggi, molto annacquati nel Paese.

Lasciamo perdere la politica e torniamo alla vita di bordo:

certamente non facile…oggi come ieri. Un mondo che non si era ancora globalizzato, che non aveva ancora conosciuto internet, un mondo dove distanze e tempo non si erano ancora ristretti era, sicuramente, più affascinante, esotico…il navigare ne aveva di fascino!

Dal giorno che ho “appeso al chiodo” la Patente di Capitano di Lungo Corso, ho continuato a vivere esperienze, non sempre felici, ma sempre interessanti…spesso ancora collegate al mare.

Ho faticato, sognato e realizzato, vinto e perso…ho avuto delusioni e soddisfazioni. Ho vissuto, vissuto intensamente.

Sono salito sul ponte di comando di importanti aziende, in Italia e all’estero…ora faccio il pensionato.

Non è vero che scrivo solo di splendidi tramonti, di gioie e passioni…anche se qualche volta la poesia è andata un poco oltre alla realtà; non ho negato ricordi tristi e ho celebrato eventi  drammatici, ma a settant’anni suonati è bello rivivere i ricordi migliori…nel modo migliore!

Comunque non ho ancora “tirato i remi in barca”.

Un abbraccio a tutti,

Romano

 

(Romano Pisciotti)

ARGONAUTI

Il pallido tepore

di una Luna stanca

accarezza

i nostri corpi

inariditi dal sale

del tempo.

La pelle ricorda

ancora

i nostri corpi

caldi e forti

nel riverbero

di vele bianche

gonfie di sole,

vento e vita.

Mentre

ad ogni onda

il nostro tempo

scadeva nell’ eclissi

della giovinezza,

i nostri cuori

imparavano

a respirare l’oceano.

Ad ogni orizzonte

segue

un nuovo orizzonte:

chi è stato in mare

ha conosciuto l’infinito…

lo ha negli occhi

e nell’anima,

per sempre.

 

Romano Pisciotti

GOCCE

Ignari passeggeri nell’universo immenso

alziamo lo sguardo

al cielo di così

tante stelle dipinto:

increduli, affascinati

e forse impauriti.

L’acqua

del fiume

non è mai la stessa,

così noi passiamo

guardando

rive e stelle

apparentemente immobili

nel nostro

piccolo cielo,

eppure

fiume e rive

viaggiano tutte,

con noi,

nell’eterna espansione

del cosmo

e del suo mistero.

Noi, piccole gocce,

abbiamo pensato,

e ancora c’illudiamo,

d’essere immobili

al centro dell’universo

e che sia la riva

a ruotarci intorno.

Arrivando al mare

avremo certezza

della nostra pochezza,

mentre

il grande Nettuno

s’inchina a Dei

sempre più potenti

che dell’universo,

a loro volta,

sono solo briciole.

Alzeremo nuovamente

lo sguardo al cielo,

accorgendoci

che non è dipinto,

tanto meno

per noi dipinto!

Noi siamo solo

gocce di colore,

macchie

destinate a scolorire

e sparire

con le nostre illusioni,

le nostre vittorie e

i nostri affanni…

godiamoci, almeno,

il viaggio!

Romano Pisciotti