LA CASA D’ACCIAIO

Nel tramonto

smunto arancione

si spegne

l’azzurro del mare,

il cuore si fa triste

quando il sole

è sotto l’orizzonte

e i ricordi s’accendono

con le stelle.

È l’ora

della fragilità dell’uomo

e della forza dell’acciaio

già custode

di sogni e pensieri

di tanti marinai

e della memoria

di molte tempeste.

La nave scivola

nel nuovo buio

portandosi paure

e speranze

di chi affida a Dio

e al buon acciaio,

la propria vita.

 

Romano Pisciotti

LA TERZA GUERRA MONDIALE

Non torneremo

a bere ciofeca,

non avremo il tempo

di finire il caffè

tanto meno

di preparare la cocuma:

non vivremo

la fame della guerra!

Solo qualche arrogante

e idiota volonteroso

ci porterà alla fine,

non per conquista

ma stupido puntiglio,

faranno piovere

atomi di morte.

Morta la politica,

morti tutti noi…

e loro!

Romano Pisciotti

 

Con l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale il caffè divenne sempre più raro e costoso e con la perdita dell’impero coloniale nel 1941 il caffè divenne rarissimo. Fu così che gli italiani iniziarono a bere i suoi succedanei: caffè d’orzo, di segale, di malto, di cicoria, di fichi e addirittura di carciofi. La prossima guerra sarà così rapida che non avremo il tempo per un caffè!

IL POTERE DI UNA GOCCIA

Difficile per la mente

figurare il tempo:

cento milioni d’anni

s’inghiottiscono

i Cesari, le piramidi d’Egitto

e tanta storia del pianeta

con gli ominidi

e le bestie estinte.

Tutto diventa

il museo della fantasia

o una poco comprensibile

stanza del passato

dove vita, paure,

lotte e morte

forse

non avevano anima

ma sicuramente carne,

sangue e dolore.

Mentre tutto il bestiario

calpestava la terra

o volava

nei celi rossi

o nuotava

in oceani melmosi,

un cucciolo curioso

trovava culla eterna

in una goccia appiccicosa:

di tutto lo spazio dell’universo,

una goccia,

destinata a diventare ambra,

cadeva

sul piccolo camaleonte

soffocandolo in una bolla.

Il destino è stato

incontro

tra spazio e tempo!

Il nostro tempo

è quello dal gocciolio

sulla corteccia della sequoia

alla caduta e all’incontro

con i nostri progetti,

amori e gioie.

Lo stupore della morte

o l’annunciata attesa,

senza la consolazione

però

dell’immortalità

nella preziosa ambra.

Romano Pisciotti

 

DAL WEB:

È solo un cucciolo ma è il più vecchio antenato di camaleonte mai rinvenuto. Nonostante i suoi 99 milioni di anni mostra un corpo perfettamente conservato, con squame lucenti e artigli affilati da ammirare attraverso una limpida goccia d’ambra.

Il minuscolo tesoro, in realtà, fu recuperato decine di anni fa in una miniera in Myanmar e, fin ora, è rimasto nascosto in una collezione privata. Solo recentemente è stato consegnato, insieme con altri, al Museo di Storia Naturale della Florida. Gli scienziati hanno quindi potuto procedere alla datazione dell’ambra in cui è imprigionato riuscendo, verosimilmente, a collocare l’evento in un tempo lontanissimo, quasi cento milioni di anni fa.

Ma cosa successe quel giorno?…..

VOLO DI GABBIANI

Volo di gabbiani

nel tiepido tramonto,

quando il mare

è più mare:

padrone, madre e poesia,

tormento,

pittore dei colori

d’immensi dolori

e nuovi amori.

Volo di gabbiani

nel rosso tramonto,

quando il mare

è schiavo della Luna,

culla di sogni

o tomba di passioni.

Volo di gabbiani

nel buio incombente,

quando il mare

è sacrificio

per santi pescatori

e rifugio di peccatori,

ombra di muti eroi

e perdizione di anime

sconosciute al paradiso.

Volo di gabbiani

nella notte nera

e nei ricordi

più profondi dell’abisso,

volano

verso bastimenti lontani,

mentre le stelle

si specchiano sul mare.

Volo di gabbiani

nella tuonante tempesta,

il mare

si ribella a Dio

e il cuore rimane solo.

 

Romano Pisciotti

SENZA PAURA DELLA MORTE

Vorrei tornare in mare

per sentire

il respiro del cielo

e la carezza della Luna,

ritrovare i miei sogni

e i segreti delle onde,

vorrei tornare

con te

per dividere i silenzi

e lo stupore dell’anima:

parlarti con lo sguardo

e accompagnarti

nell’avventura

d’orizzonti senza fine.

Non avrò più

paura della morte:

metterò il cuore

tra te e l’infinito.

 

Romano Pisciotti

 

I would like to return to the sea
to feel
the breath of the sky
and the caress of the Moon,
to rediscover my dreams
and the secrets of the waves,
I would like to return
with you
to share the silences
and the wonder of the soul:
to talk to you with my gaze
and accompany you
in the adventure
of endless horizons.
I will no longer be
afraid of death:
I will put my heart
between you and the infinite.

Romano Pisciotti

 

UN FIORE

Oggi porterò un fiore

in quel campo

di tristezza, d’amore

e d’incontro

con le anime lievi:

il fiore di una lacrima

che ha il sale

della nostalgia

di una tua

dolce carezza,

del tuo calore

e del tuo sacrificio.

Il tuo sonno

è inesorabile destino

che il mio cuore

non capisce e non accetta

ma che si consola

pensandoti tra gli angeli.

Romano

(… a mia madre e a tutte le mamme già in cielo, 11 maggio 2025 festa della mamma)

ACERBE LABBRA

Acerbe labbra,

affamate di sogni,

vivono l’amore

con emozione,

imbarazzo e passione;

labbra

che si schiudono

al mondo e al destino,

prendendo coscienza

della vita,

del piacere, del futuro

e del tempo…

ansiose

di superare l’adolescenza,

baceranno la gioia

per un breve istante,

presto assaggeranno,

della lacrimosa nostalgia,

il doloroso sapore.

Romano Pisciotti

Lettera a una stella

Carissima Gabriella,

dove sei ora non ti si può nascondere nulla…neppure quel senso di vergogna per non esserti stato accanto in quei tuoi giorni difficili, quando i tuoi pensieri si sono confusi con una diversa realtà.

Avevi costruito un muro intorno al tuo cuore, avrei dovuto provare a scavalcare quell’ostacolo e ritrovare le risate di quell’alba ligure quando il sole ci ha colto alle spalle, mentre guardavamo verso il mare! È passato tanto tempo e ho ben imparato i punti cardinali e, nell’intero firmamento, ho imparato a distinguere le stelle utili per seguire la giusta rotta. È mancata, in tutti questi anni, la tua stella…probabilmente, semplicemente, perché non ho saputo ritrovarti.

Romano

 

Ho vagabondato per strade

dove solo gl’incubi e i muti tormenti

potevano raggiungermi.

Pregavo, almeno, per una meta.

Solo la morte mi ha ascoltato:

ho trovato pace

nell’abbraccio del silenzio,

abbandonando quel corpo

che mi aveva tradita.

Romano

(…che possa trovare pace anche nel nostro ricordo)

The king is not naked/ Il re non è nudo

 

(Sotto la tradizione italiana)

Perhaps there are many who do not like kings and queens, perhaps there are many who have mocked this elderly king, already so involved in the past in gossip and in some slip-ups … but this king, yesterday, gave a speech to our Parliament quoting Dante and reminding all of us Italians of our history! He touched, with calm benevolence, even difficult historical periods for everyone and paid homage to the heritage of the Bel Paese. He sealed the friendship of the English people towards Italy without falling into rhetoric … but with the right amount of solemnity and polite lightness.
” … we returned to see the stars again ” he concluded his speech using, from the Divine Comedy, the last verse of the ‘Inferno: he gave a positive message to all of Europe!
It took an English king to make Italians reflect on the artistic and natural beauties that we possess and to call out those who would deny history or destroy our heritage!

 

Forse non sono pochi quelli che non amano i re e le regine, forse sono tanti quelli che hanno sbeffeggiato questo re anziano, già tanto coinvolto in passato nel gossip e in qualche scivolone…ma questo re, ieri, ha fatto un discorso al nostro Parlamento citando Dante e ricordando a tutti noi italiani la nostra storia! Ha toccato,con pacata benevolenza, anche periodi storici difficili per tutti e ha reso omaggio al patrimonio del Bel Paese. Ha siglato l’amicizia del popolo inglese nei confronti dell’Italia senza scadere nella retorica…ma con la giusta dose di solennità e garbata leggerezza.

“…tornammo a riveder le stelle” a concluso il suo discorso usando, della Divina Commedia, l’ultimo verso dell’’Inferno: ha dato un messaggio positivo a tutta l’Europa!

C’è voluto un re inglese per far riflettere gli italiani sulle bellezze artistiche e naturali che possediamo e a richiamare chi vorrebbe rinnegare la storia o distruggere il nostro patrimonio!

Romano Pisciotti