Il suo profilo da moneta imperiale romana è stata la filigrana di un’epoca ormai morta.

“Due erano allora le correnti di pensiero su Gianni Agnelli, che mi paiono rimaste identiche anche oggi. Una, salottiera, sintetizzata dal titolo scalfariano “Avvocato panna montata”, che lo ferì: giudizio banale, ingeneroso. L’altra, agiografica, che lo descriveva come il più grande imprenditore italiano del Ventesimo secolo. Giudizio altrettanto banale che lui stesso, cinico uomo di mondo, avrebbe rifiutato con ironia.

 

Neppure fu l’uomo moderno, kennediano, visionario descritto dagli stranieri, forse in contrapposizione all’italiano medio.”

Da : “Vi racconto il Gianni Agnelli che ho conosciuto”
Di Riccardo Ruggeri

 

Presentato da Romano Pisciotti

GIANNI AGNELLI…ENZO FERRARI…LA NUOVA MONOPOSTO

La “storia d’amore” tra la Ferrari e la Fiat nasce il 18 giugno del 1969, quando il “Drake” cede a Gianni Agnelli il 50 per cento dell’azienda, mantenendo tuttavia il controllo della gestione sportiva.

https://youtu.be/RJYFLr7ZHCw?t=59

Il primo successo della “joint venture” tutta italiana arriva nel 1975: Niki Lauda si aggiudica il titolo piloti e insieme a Clay Regazzoni quello costruttori, che vinceranno anche i due anni successivi. L’austriaco si ripeterà nel 1977.

Nel 1988, dopo la morte di Ferrari, la Fiat diventa l’azionista di maggioranza della casa di Maranello.

Dal 1999 al 2004 Schumacher vince 5 campionati del mondo piloti e 6 costruttori (con l’aiuto di Eddie Irvine e soprattutto Rubens Barrichello). Agnelli muore il 24 gennaio del 2003.

 

2021:

 

 

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