Marazzato collection

The Marazzato Autoveicoli Storici Collection was born from the deep passion of Carlo Marazzato for the vehicles that have made the history of transport in Italy. The collection now numbers more than one hundred vehicles, mostly vintage trucks and buses, but also historic cars and motorbikes of rare beauty.

This passion is now turning to the creation of a one-of-a-kind tourist attraction pole.

Among the rarest ones is the Isotta Fraschini D 65, built in the 1940s and completely restored in the Marazzato Group workshop.

Among others, the Fiat 642 N 65 R, built in 1961, which was one of the first vehicles used for the purging and cleaning of septic tanks. Also worth mentioning is the OM Tigrotto 55 N from 1970, set up with a fire engine dating back to the 1970s. In the collection, “distributed” in several places but with a core of 70 vehicles renovated and kept in the internal offices, there is a good part of the history of trucks, both Italian and foreign.

 

Presented by ITALMOTOR, Romano Pisciotti

Il suo profilo da moneta imperiale romana è stata la filigrana di un’epoca ormai morta.

“Due erano allora le correnti di pensiero su Gianni Agnelli, che mi paiono rimaste identiche anche oggi. Una, salottiera, sintetizzata dal titolo scalfariano “Avvocato panna montata”, che lo ferì: giudizio banale, ingeneroso. L’altra, agiografica, che lo descriveva come il più grande imprenditore italiano del Ventesimo secolo. Giudizio altrettanto banale che lui stesso, cinico uomo di mondo, avrebbe rifiutato con ironia.

 

Neppure fu l’uomo moderno, kennediano, visionario descritto dagli stranieri, forse in contrapposizione all’italiano medio.”

Da : “Vi racconto il Gianni Agnelli che ho conosciuto”
Di Riccardo Ruggeri

 

Presentato da Romano Pisciotti

CHI SCEGLIERESTE COME PRESIDENTE?

LA FIAT NON ESISTE PIU’

COME SE NE SONO ANDATI MOLTI PROTAGONISTI DEL PASSATO

MA SE SI POTESSE SCEGLIERE IL NUOVO PRESIDENTE

CHI SCEGLERESTE?

Valletta

 

L’ Avvocato

Ghidella

Romiti
Giovannino
Umberto
Susanna
Lapo

Marchionne
J. Elkan

 

Andrea

 

 

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Romano Pisciotti

FIAT Dino

Ferrari had a problem. It wanted to go Formula 2 racing in the 1960s but it needed to homologate its 2.0-litre engine for competition, and that meant at least 500 had to be built and used in road-going cars. As a maker of low-volume sports cars, that was never going to happen.

Yes, Ferrari tried with the Dino 206GT, powered by its new 2.0-litre V6, but its small production numbers (just 152 were made between 1967-69) were never going to trouble the homologation bean counters.

To solve the homologation problem, Enzo cast his not inconsiderable gaze to Turin and Italy’s mainstream maker of affordable cars, Fiat. An agreement was reached, and Fiat set about designing a new sport car that could accommodate the ‘Dino’ engine. Fiat also agreed to build the Ferrari-designed engine at its Turin plant.

The results were the Fiat Dino Coupe and Fiat Dino Spider. With Bertone responsible for the design of the Coupe, it was left to Pininfarina to pen the altogether more elegant and swoopy Spider. In a race of the drawing boards, it was the Spider which made its debut first, unveiled to the public at the 1966 Turin motor show. The Coupe followed months later, the covers taken off the Giorgetto Giugiaro-designed fastback at Geneva in March, 1967.

Both were powered by the 2.0-litre V6 making a claimed 118kW. Power was sent to the rear wheels via a five-speed manual gearbox and thanks to its svelte 1240kg kerb weight, the sprint from 0-110km/h could be dispatched in around 7.0 seconds, not too shabby for the time.

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FIAT 1200 “Trasformabile” 1958

Fiat “1200 Trasformabile” – 1958

The new 1100/103 saloon, introduced in 1953, marks the turning point towards a more modern production of FIAT cars. This car had a considerable commercial success and, in 1955, the TV Trasformabile version was launched, designed by the company itself and fitted with the 50 hp engine.

The design of the Trasformabile was too ahead of its time and turned out to be an obstacle to its commercial spreading, until 1958 when the car was fitted with the new high-performance 1200 Granluce engine.

https://youtu.be/ywecYY_wa4I?t=5

Presented by Romano Pisciotti

C’era una volta la FIAT 

L’autore ha trascorso oltre trent’anni di vita in quell’azienda con il medesimo sentimento che lega un uomo alla sua famiglia. Un libro rigoroso nel ricordare i fatti, in cui Corso si è preso la libertà di commentarli, di esprimere opinioni personali, con l’impegno a narrarli con fluidità discorsiva, come fosse un romanzo. Il racconto è condotto con occhio critico, talvolta distaccato, a partire dal contesto trovato al momento dell’assunzione, nel 1972, seguendo le evoluzioni degli anni 80 e 90, fino alla fine del suo rapporto di lavoro, con l’avvento di Marchionne. I giovani di oggi che vivono in un mondo digitalizzato resteranno sorpresi nell’apprendere come si comportavano allora gli uomini al comando e come si svolgeva il lavoro quotidiano d’ufficio agli inizi degli anni ’70. Evidenziarne le abissali differenze è come accendere un fiammifero nel buio del passato. Una narrazione di come il mondo cambia, come nulla è mai statico e non è mai consentito adagiarsi sul gradino raggiunto. L’insegnamento che se ne trae aiuta a guardare al domani sull’onda della genialità umana e scoprirne giorno dopo giorno i passi in avanti. Una storia aziendale che si confonde con la storia italiana di fine ‘900.

 

Presentato da Romano Pisciotti

Ritmo FIAT

La Fiat Ritmo (commercializzata anche come Fiat Strada) è un modello di autovettura prodotta dalla casa automobilistica italianaFIAT tra il 1978 e il 1988 negli stabilimenti Fiat di Cassino (FR) e nello stabilimento Fiat di Rivalta (TO).

L’auto è stata prodotta dal 1978 in due diverse serie, di cui la seconda realizzata nel 1982, per essere sostituita nel segmento C, fascia di mercato che copriva nel listino della FIAT, dalla Tipo.

The Fiat Ritmo (also marketed as Fiat Strada) is a car model produced by the Italian car manufacturer FIAT between 1978 and 1988 in the Fiat plants in Cassino (FR) and in the Fiat factory in Rivalta (TO).

The car has been produced since 1978 in two different series, the second of which was built in 1982, to be replaced in the C segment, a market segment that covered the FIAT list, by the Tipo.

 

Presented by Romano Pisciotti

FIAT GRANDI MOTORI

Le origini

Fin dal 1884 sorgono nel cuore della Barriera di Milano le Officine Meccaniche Michele Ansaldi, complesso deputato alla costruzione di macchine utensili, che impiega circa 300 operai. Nel 1905 Michele Ansaldi, fondatore della fabbrica, sigla un accordo con Giovanni Agnelli: nasce la Fiat Ansaldi che si specializza nella produzione di «vetture leggere a quattro cilindri» (1). Un atto legato a una precisa strategia di mercato che vede la Fiat, attraverso procedimenti associativi, legare alla propria orbita altre società. Una di queste è il cantiere navale San Giorgio di Muggiano, nel Golfo di La Spezia, assorbito dall’azienda torinese nel 1905: nasce la Fiat San Giorgio, che ha nella costruzione di torpediniere e sommergibili le sue lavorazioni principali e che produce nello stabilimento torinese motori marini e tubi di lancio. Nel 1916 la Fiat San Giorgio è ceduta alla genovese Ansaldo.

 

2. La Fiat Grandi Motori

Nel 1923 lo stabilimento è riacquistato dalla Fiat che inaugura la sezione Grandi Motori, destinata «alla costruzione di motori diesel per qualsiasi applicazione ed in particolare per uso marino» (2). Tra il 1923 e il 1928 il complesso è al centro di un ampliamento, al quale segue l’acquisto di un edificio a pochi metri dal gruppo di officine di via Cuneo, che porta la Grandi Motori, dove nel 1935 sono occupati 5.000 dipendenti, a svilupparsi su due nuclei ben definiti, per un totale di 115.000 metri quadrati di superficie. Durante la seconda guerra mondiale l’azienda, oggetto delle incursioni alleate, lega il proprio nome a quello della Resistenza: tra i lavoratori dell’azienda, molto attivi nelle agitazioni operaie contro il fascismo e la guerra, agiscono fin dal 1944 le SAP interne allo stabilimento. Terminata la guerra, i primi segnali di ripresa si registrano a partire dal 1948, mente tra il 1951 e il 1954 la fabbrica è al centro di un nuovo ampliamento che consente di aumentare le capacità produttive. Un periodo coincidente con un incremento delle commesse portando l’azienda, che nei primi anni Sessanta impiega circa 4.000 addetti, allo splendore di un tempo. Nell’ottobre del 1966, Fiat e Iri siglano un accordo per la creazione a Trieste della Società Grandi Motori di Trieste. Il nuovo complesso è inaugurato nel 1971, e assorbe, tra operai, impiegati, tecnici e dirigenti, circa 3.000 dipendenti, molti dei quali provenienti dalla Grandi Motori di Torino, che cessa in questi anni la propria attività.

Presentato da Romano Pisciotti

….CONTINUA A LEGGERE: http://www.museotorino.it/view/s/6d12bee636734833947cc4739e8c51f6

Wärtsilä Italia S.p.A è il più grande produttore di motori diesel del gruppo finlandese Wärtsilä con sede e stabilimento industriale a Trieste, nata con l’acquisizione della Grandi Motori Trieste acquisita completamente dalla Wärtsilä Corporation nel 1997. Lo stabilimento triestino, molto attivo nel settore navale internazionale, produce grandi motori ad uso navale, motori diesel oppure dual fuel diesel/gas naturale, motori per generatori di corrente per centrali elettriche da 5 fino a 500 MW, motori per la propulsione e gruppi elettrogeni.

Lo stabilimento di Trieste si sviluppa su una superficie di circa 530.000 m² dei quali 150.000 sono coperti. Il gruppo Wartsila Italia è costituito, oltre che dallo stabilimento di Trieste, che è la fabbrica di motori navali più grande d’Europa, anche dalla rete del service con sedi a Genova, Napoli e Taranto. Nel Gruppo sono attualmente occupati circa 1.500 dipendenti.