“La Cina ha posticipato la pubblicazione del nuovo censimento (il settimo), ma nega che, come sostenuto dal Financial Times, il documento certifichi il primo declino demografico del paese dai tempi del disastroso “balzo in avanti” voluto da Mao Zedong negli anni Cinquanta.
Il quotidiano cinese Global Times afferma che se i nuovi calcoli ufficiali indicheranno una popolazione inferiore all’1,4 miliardi registrati nel 2019 è probabile che ci sia stato un errore statistico in precedenza. Il censimento sarebbe infatti più accurato delle relazioni redatte annualmente. A ogni modo, la testata sostiene che la diminuzione del numero di abitanti dovrebbe iniziare nel 2022, ponendo fine a un quinquennio di crescita.
La crescita demografica è un fattore determinante nello sviluppo di una collettività. In particolare, le grandi potenze hanno bisogno di una popolazione giovane per perseguire le loro ambizioni geopolitiche.
Niccolò Locatelli
Coordinatore di Limesonline
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