NON SOLO PER LE TARTARUGHE

 

NON SOLO PER LE TARRARUGHE

di Romano Pisciotti


Negli anni settanta ero ufficiale della Marina Mercantile, all’epoca era poca o nulla l’elettronica a bordo e ancor meno i supporti satellitari, sia per le comunicazioni sia per il posizionamento nave e la meteorologia. Le previsioni del tempo erano seguite a bordo attraverso lunghi messaggi Morse che il Marconista aveva la santa pazienza di ascoltare e trascrivere. Noi, Ufficiali di Coperta, riportavamo le perturbazioni con l’intensità degli storms, velocità e loro spostamento, su speciali carte nautiche: con questi dati si monitorava l’andamento approssimativo delle aree di bassa pressione per le ore e giorni successivi. Si teneva d’occhio il barometro e si cercava di “aggiustare” la rotta per non finire in bocca al maltempo più severo o, almeno, ci si preparava ad affrontarlo.

Nella pratica marinara, in nord Atlantico era buon uso comune nel periodo invernale navigare per lossodromia, cioè seguendo una rotta più lunga, data la curvatura terrestre, ma più sicura stando a sud, lontani dalle perturbazioni normalmente stazionarie a nord nella stagione invernale.

Bene, già in quegli anni ci fu modo di notare che le perturbazioni gravi, contrariamente allo storico dei dati disponibili e all’esperienza dei Comandanti anziani, si stavano progressivamente spostando a sud, così che, alcune volte, il consiglio delle stazioni meteo era di attraversare l’Atlantico più a nord anche nei mesi caratterizzati dal mal tempo.

Sembrava un fatto anomalo, nulla di più, nessuno si stava preoccupando (purtroppo) per il cambiamento climatico.

Ora è tutto chiaro, o quasi, circa le cause di quelle anomalie e si cerca di porre rimedio diminuendo il nostro impatto sull’atmosfera, anche se il riscaldamento del Globo non è solo un fatto d’inquinamento causato dall’uomo, ma è anche dovuto ai cicli climatici della Terra, come nei trascorsi millenni si è avuto modo di registrare.

 L’uomo ha comunque delle gravi colpe ed è sacrosanto cercare di porre rimedio per non aggravare la febbre della Terra.

 Un grado di temperatura in meno o in più potrebbe fare la differenza per il futuro di tutti gli abitanti del Pianeta.

Non credo però che i notevoli provvedimenti annunciati da più governanti possano risolvere la questione dei cambiamenti climatici se non nel lungo termine, mentre, come abbiamo visto in tutta Europa, il problema è oggi!

La rinuncia ai combustibili fossili non può essere affidata a frettolosi annunci della Commissione Europea, la quale prevede di abbandonare il fossile nel giro di pochi lustri. I provvedimenti draconiani, come sempre, rischiano di creare più danni che benefici. Non si potrà cambiare l’economia mondiale tanto rapidamente o lo sforzo industriale ci costerà un assorbimento energetico tale da causare un picco grave d’inquinamento: le pale eoliche, i veicoli elettrici su grande scala produttiva, ecc., non si fanno con la bacchetta magica. Non si cambia un sistema industriale ed economico troppo velocemente senza causare uno shock mondiale.

Tra le priorità deve esserci quella di opporsi agli effetti gravi del cambiamento climatico (bombe d’acqua, allagamenti, ecc.) 

Come la difesa militare insegna, occorre creare un piano di prima resistenza. Le esondazioni le subiamo ora e, subito, occorre intervenire! Gli investimenti immediati devono essere spesi per migliorare gli argini dei fiumi, per creare delle aree di sicurezza e contenimento delle acque (come fu fatto in Italia per il fiume Po dopo anni di distruttive esondazioni.)

Tutte le grandi vie d’acqua europee devono essere messe in sicurezza con interventi più rapidi rispetto al totale cambiamento industriale…che comunque ha bisogno di tempo.

 Se c’è riuscito Leonardo a imbrigliare l’acqua, possiamo sicuramente riuscirci oggi, prima di buttare la tecnologia che è già nel nostro DNA, sognando scenari futuristici, forse validi, ma comunque troppo lontani.

 Annibale attraversò le Alpi favorito da temperature più basse di quelle attuali e nel Medioevo l’umanità subì una mini glaciazione, dunque, non è certo solo l’inquinamento umano a modificare il clima; ovviamente non possiamo astenerci dall’intervenire per limitare le cause dell’inquinamento…non solo per contrastare i cambiamenti climatici, ma anche per la salute di tutti.

Meno plastica, maggior riutilizzo dei gas stupidamente bruciati nelle torce dei pozzi d’estrazione, meno abitudini usa e getta, maggior educazione della gente per promuovere il rispetto della Natura! Favorire, anzi, spingere una produzione industriale più sostenibile è non solo augurabile, ma necessario e urgente!

Sostenibile, in proiezione, significa allineare le attività umane al respiro del Pianeta e alle capacità rigenerative e riproduttive dello stesso. Non è un modo di agire sostenibile quello di stressare la nostra capacità industriale in modo repentino per cambiarne le produzioni, potremmo collassare prima di beneficiare degli effetti positivi. Frustando l’industria rischiamo un picco energivoro mai conosciuto e di alimentare la già micidiale globalizzazione con nuovi modelli economici speculativi, sempre e solo, legati alla finanza troppo fantasiosa.

Il secolo scorso è stato definito il secolo breve, ma è pur durato cent’anni, ora vogliamo passare alla condanna globale dei motori a combustione interna, a favore di quelli elettrici, in meno di un ventennio, cambiando industria, economia e le nostre vite! Sospetto che ci faranno cambiare solo l’auto senza ottenere nessun risultato climatico tangibile.

E’ ormai provato che un’auto diesel di ultima generazione ha emissioni quasi azzerate, mentre ancora non sappiamo come produrremo energia elettrica per tutta l’umanità senza petrolio o gas….occorrerà, comunque, pensarci rapidamente, ma nel frattempo dobbiamo contrastare gli eventi climatici attuali prima d’annegare!

Se non saranno intraprese azioni, immediate e poderose, di contrasto agli eventi meteorologici “straordinari”  l’obiettivo di diminuire di un grado la temperatura del Pianeta favorirà solo…la sopravvivenza delle tartarughe!

R.P.

 

 

 

 

 

Un commento su “NON SOLO PER LE TARTARUGHE”

  1. Era il modello sinottico , quello che il Marconista portava sul ponte tutte le mattine . Le prime volte si faceva fatica a decifrarlo per metterlo sulla carta , ma dopo qualche giorno di pratica in pochi minuti era stato sviluppato e interpretato !! Che bello ricordarlo !!!!

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