L’orgoglio e il ricordo

Istituto Nautico “San Giorgio”: ’72/73 ex Allievi di quinta “D”

Forse non sarò in grado di abbinare un nome a una faccia, ma ricordo perfettamente i vostri volti…sicuramente sarà più difficile riconoscervi, e riconoscermi, nei lineamenti che il tempo ha disegnato.

Ognuno con i propri bagagli di successi, amori, sconfitte e dolori…qualcuno un po’ acciaccato; altri con storie incredibili da raccontare… altri con storie di quieta normalità. Purtroppo qualcuno risponderà all’appello solo nei nostri cuori, non essendo più tra noi, ma sempre con noi!

Siamo cambiati, come tutto è cambiato!

Un pensiero a Genova, al nostro Istituto, alle nostre care abitudini d’un tempo.

Non è poi trascorso un tempo così enorme ma certo è che, noi, non sapevamo che cosa fosse internet e tanto meno ci siamo gingillati con telefoni smart. Noi stavamo con il naso alle stelle e il cuore a un futuro che sembrava promettere un mondo migliore. Non voglio aprire qui un dibattito sulla fantafinanza o la globalizzazione o altre invenzioni della politica o della tecnologia, voglio solo fermarmi a guardare quel porto che ospitava i nostri sogni in partenza per viaggi esotici su navi bianche o vecchie carrette, ben diverse dai “condomini galleggianti” che, oggi, oscurano la Stazione marittima, ben diverse dalle robotizzate “porta scatoloni”.

Genova città di mare, aperta a ogni accoglienza ma oggi piegata dall’occupazione, poco rispettosa, di vandali nostrani e d’oltre mare: triste vedere i pittoreschi scorci e gli eleganti quartieri annegare in un’evidente corruzione dei valori, di bellezze e simboli.

Non so voi, ma io non sentivo l’esigenza di “rovesciare” il getto della fontana di Piazza De Ferrari o di quella ristrutturazione del Porto Vecchio in un Luna Park permanente…ma sono punti di vista, per molti andrà bene così.

Il glorioso Istituto Nautico ha perso la storica sede, forse aveva bisogno di altri spazi ma quei pennoni abbandonati in Piazza Palermo fanno solo tristezza e malinconia…forse nei “nuovi spazi” non c’è posto per i ricordi, come credo non ci sia più spazio per carriere d’ufficiali, oggi trasformati in manovratori senz’arte.

 

Io sono orgoglioso della mia Patente di Capitano di Lungo Corso, per quello che ha rappresentato e per come l’ho meritata…oggi, mi hanno detto, che posso appenderla ad un chiodo (…e così ho fatto) ma i nuovi allievi di quinta “D”, credo, che già possano appendere al chiodo i loro sogni, scambiati per le promesse di un mondo, sicuramente, meno affascinante.

Un vecchio nostalgico e borbottone,

Romano Pisciotti

 

United Colors

E’ morto Gilberto Benetton, di leucemia: fonti mediche riportano che “lo stato di grave prostrazione del paziente….potrebbe aver accelerato il decorso della malattia”

 

Ora, dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere quanto i Benetton abbiano fatto nel rivoluzionare e promuovere il “Made in Italy”…bene per il Paese e bene per le tasche della famiglia! Il business “colorato” creato con il brand di famiglia ha confermato la genialità dei fratelli fondatori e la genialità italica, prima che la “mano morta” della finanzia fantasiosa prendesse il sopravvento.

Probabilmente l’imprenditore di vecchio stampo, quello legato alla azienda, al territorio e alla passione si è spento prima che la leucemia minasse il suo corpo.

 

Oggi abbiamo imprenditori che vogliono “giocare facile” con la politica e le rendite di posizione e, così, il valore delle aziende si trasforma dalla produzione di beni e servizi nella produzione di bilanci e comunicati; si usano i media più dei macchinari di fabbrica. Certo che il matrimonio “imprenditoria & politica” è sempre esistito, come da sempre esistono la corruzione e i giochi non troppo puliti o l’evasione fiscale o quant’altro di negativo possa esserci nel “rovescio della medaglia” dell’economia. Oggi, però, ci chiediamo, dove sia la faccia positiva di una finanza spregiudicata che, oltre a creare bolle e crisi globali, sembra produrre solo incertezze nel futuro di milioni di lavoratori. Si è globalizzato il mercato e si sono ristretti i beneficiari degli utili. Si è sostituito il valore tangibile con la speculazione e le acrobazie finanziarie o con i giudizi di società di rating che hanno il compito di far piovere, evocando la tempesta o far splendere il sole sulle più sporche manovre bancarie. Si è precarizzato il lavoro e si sono delocalizzate aziende in nome di un progresso che stenta a mostrare i benefici.

 

Abbiamo bisogno di veri imprenditori, dobbiamo tornare alle fabbriche, dobbiamo smettere di chiamare le operazioni finanziarie “giochi di Borsa”…non si gioca, si eseguono scambi finanziari che devono essere controllati dai Governi, non da Enti privati! Le Banche devono essere luoghi di rispetto e tutela del cittadino, le Banche devono raccogliere e seminare, non rapinare e sperperare.

 

Una preghiera anche per Gilberto, anche se i morti di Genova e i danni economici alla città e all’intero Paese, sicuramente appesantiscono le parole. Non è sicuramente Gilberto l’unico responsabile del disastro: tutta la famiglia avrebbe potuto evitarlo se avessero pensato meno alla rendita e un poco più al Paese.

 

La “prostrazione”, citata nel comunicato medico, mi auguro fosse dovuta alla vergogna e al rimorso e non al crollo delle azioni della società.

Benetton

AMEN

 

 

(Romano Pisciotti)

Il ponte e la trasparenza

Si è svolta oggi alle 13.30, presso la Sala della Trasparenza di Regione Liguria (Piazza De Ferrari, 1 a Genova) la conferenza stampa in cui è stato annunciato l’ammontare dei fondi raccolti in occasione della partita Spezia–Sampdoria del 9 settembre scorso, fondi che andranno alle famiglie colpite dalla tragedia di Ponte Morandi.

 

“Spero che non a caso si sia scelta la Sala della Trasparenza…ne abbiamo bisogno!!!

Toti ringrazia e parla di risposte alla città, bene, speriamo che arrivi anche la risposta che tutta Italia aspetta: una bella sentenza che inchiodi la Società Autostrade alle sue responsabilità….!!!!!”

(Romano Pisciotti)

……è stato proprio il Presidente della Regione Toti a prendere per primo la parola: “Ringrazio lo Spezia Calcio e l’U.C. Sampdoria per aver collaborato nell’organizzazione di un evento che ha consentito di raccogliere una cifra davvero importante, dando vita ad un bellissimo gesto di vicinanza nei confronti della città di Genova e della sua popolazione. Tutto il mondo sportivo ha dimostrato grande solidarietà, le iniziative sono state numerose, come testimonia anche la presenza della Nazionale che domani sera affronterà al “Ferraris” l’Ucraina. Non dimentichiamo poi il gesto del Presidente Onorario dello Spezia Calcio, Gabriele Volpi, che ha dato vita ad una donazione davvero considerevole ed a cui va il ringraziamento delle istituzioni e di tutto il popolo genovese. 

L’attenzione deve però rimanere accesa, c’è ancora tanto da fare, servono risposte rapide alle esigenze di una città intera ed i fondi raccolti devono essere utilizzati nel migliore dei modi“.

 

 

https://www.acspezia.com/news/conferenza-stampa-sui-fondi-raccolti-in-occasione-di-spezia-samp.18982.html

Genova: Ponte sul Polcevera – (Italy)

Il rispetto per i morti è sincero e dovuto, il rispetto e l’amore per questo Paese altrettanto…meno per i politicanti e i giornalai, ai quali ci si deve avvicinare con spirito critico.
Io sono convinto che le strutture vitali e i servizi di base di un Paese debbano essere principalmente, seppure non totalmente, pubbliche: acqua, luce, gas, ferrovie, telefonia, rete stradale…ecc…Tutto deve essere, ovviamente, ben gestito: non mancano esempi, o non sono mancati in passato, come non mancano speculazioni e ruberie. Non trovo esempi di efficienza in questo clima post-liberista.
Se non siamo il “paese dei campanelli” i servizi non devono avere scopo di lucro…o pensiamo di fare business con i Vigili del Fuoco o l’Arma dei Carabinieri o con l’acqua da bere e l’aria che respiriamo?
I ponti non si suicidano!!!! Crollo strutturale o atto di Dio sono sempre preceduti da incuria o errori….non stiamo parlando di un vascello in balia delle onde!
Vorrei ricordare che: “solo nel 2016, i ricavi da pedaggio di Atlantia sono ammontati a 4 miliardi. Per non parlare del fatto che, ogni anno, a gennaio arrivano puntualmente i rincari dei pedaggi in teoria giustificati dagli investimenti dei concessionari sulla rete autostradale. Negli anni, le autostrade si sono confermate una gallina dalle uova d’oro per i Benetton che le hanno acquistate a prezzi stracciati dallo Stato”.
Stato e privati sembrano congiurare contro gli utenti e nel caso del ponte sul Polcevera, come minimo, sono mancati il monitoraggio e il controllo da parte di Autostrade e da parte degli Enti preposti.
Lo Stato deve funzionare: è un nostro diritto e un dovere di tutti!!!!
Se, invece, l’Italia sta assomigliando al paese dei campanelli, me ne vergogno e lavorerò per migliorarla.

Romano Pisciotti

“only in 2016, Atlantia’s toll revenues amounted to € 4 billion, not to mention the fact that, every year, in January the toll price rises are justified in theory by the investments of the concessionaires on the motorway network. highways have confirmed the goose that laid the golden eggs for the Benetton who bought them at rock bottom prices “.

 

 

La Lanterna

Quando crolla un maxi ponte, per di più sopra una città come Genova, allora dobbiamo capire che le Autostrade vanno nazionalizzate e gestite senza logiche di profitto. Se si confermerà il cedimento strutturale la revoca delle concessioni ad Autostrade sarebbe un atto dovuto e doveroso.

Romano Pisciotti: concordo !!!!