Di mattino presto, avevo sistemato una delle sedie di plastica presa al bar, sulla battigia del lido di Fondachello; così accomodata, mia madre (milanese sino al midollo) sorrideva al mare, godendosi i raggi tiepidi del mattino.
Il bisbiglio della piccola risacca accompagnava al cuore i ricordi della mente: momenti di una vita combattuta, amata, sofferta e profondamente vissuta…profonda più del mare, più limpida che quel cielo che abbracciava, sulla spiaggia di Sicilia, quella donna infragilita dagli anni.
Oggi, questo è il ricordo che lega i miei anni passati in mare con il ricordo di mia madre. Lei sapeva che sarei tornato, anche se non avrei mai smesso di viaggiare sul mare o nel mondo…così è stato e lei ha sempre perdonato le mie assenze.
Mia madre ed io abbiamo l’oceano nell’anima: il suo mare grande d’amore e le mie maree d’emozioni, d’umori e sogni.
Da tanti anni ho smesso di navigare, ma non ho mai lasciato l’instabile ricerca di quella famosa isola che, forse, non c’è.
Mia madre è mancata da pochi mesi e quella leggera risacca è nel mio cuore come una sua continua carezza.
(Romano Pisciotti)