The beautiful Sicily

Italy

 

SICILY / SICILIA

 

Land of Fire: Divine forces flowing to the sea in crystal rivers between lava rocks and deep lakes, invisible to mortals and to the envious Moon; theatre of magnificence for the Deities that reign the Earth, battlefield for the splendour of the God who rules the waves: infinite clash for the power of beauty.

Romano Pisciotti

Terra del fuoco: Divine forze scorrono al mare in fiumi di cristallo tra rocce di lava e laghi profondi, invisibili ai mortali e alla Luna invidiosa; teatro della magnificenza per le Divinità che regnano la Terra, campo di battaglia per lo splendore del Dio che regna le onde: infinita battaglia per il potere della bellezza.

Romano Pisciotti

L’Etna – la Montagna degli Dei
Etna – la potenza
Fiume di lava
The Valley of Temples
La bellezza della luce
Milazzo
Taormina e l’Etna innevato
The beaches of Favignana

 

South Africa

Shockwaves are still being felt in South Africa after President Cyril Ramaphosa’s controversial announcement that the country’s constitution is to be changed to explicitly allow for the expropriation of land without compensation.

Markets reacted negatively and the currency, the rand, has continued to plummet over the last week.

This is because the plan has invited comparisons with the chaotic land reform programme across the Limpopo River in neighbouring Zimbabwe, which saw scenes of violent evictions of mainly white farmers.

But the move will be welcomed by those tired of waiting for reforms promised when white-minority rule ended in South Africa in 1994.

Nearly a quarter of a century on, the racial differences are still stark, nowhere more so than in the area of land ownership.

(Flag) South Africa

White people, who make up just 9% of the population, own 72% of the private land that is held by individuals, government figures show.

The redistribution of land was a fundamental principle of the governing African National Congress (ANC) during its struggle against apartheid, which enshrined racial discrimination in law.

http://www.rexfrog.com/africa/south-africa-from-zulu-to-mandela/

 

Romano Pisciotti reporting from BBC NEWS

GIUGIARO & FERRARI

 

Proving his mettle with the Ferrari GG50, Giorgetto Giugiaro paints in glowing colors a great adventure

FERRARI GG50

“To mark 50 years of activity in the world of car design, I decided to sculpture a Ferrari to the memory of that great adventure and enjoy it with my family”. Giorgetto Giugiaro fashioned and commissioned a project that spilled into stretching horizons, in that he became concurrently – for the first time ever -supplier and customer of the new car.

http://www.rexfrog.com/various/giorgetto-giugiaro/

Romano Pisciotti: LIKE

Romano Pisciotti copia 2

Privatizzazioni // Privatization

 

Sergio Noto – Profsore di Storia economica

 

ENGLISH VERSION, LINK:

http://www.rexfrog.com/?p=1076&preview=true

Se per privatizzazione intendiamo la cessione del controllo del capitale azionario di aziende pubbliche, dovrebbero essere stabiliti alcuni punti fermi, che purtroppo raramente non sono stati né rispettati né, in molti casi, nemmeno richiesti. Non serve dire genericamente che bisogna tutelare l’interesse pubblico.

Il primo principio da far rispettare è che chi compra deve avere i soldi. Come si dice, lo deve fare con «mezzi propri». Autofinanziamento, no debiti bancari, no aumenti di capitale strani, denaro contante proveniente dalle casse dell’acquirente. E le banche devono stare alla larga dal capitale azionario che viene rilevato, non sono soci ammissibili in un processo di privatizzazione. Insomma le privatizzazioni si pagano cash, non si fanno pagare ad altri. Le privatizzazioni sono una strada da percorrere importante, ma non indispensabile, e si fanno solo se l’economia del paese funziona, altrimenti risultano peggiori della proprietà pubblica. Lo Stato non può fare cassa impoverendo i consumatori e danneggiando l’economia del paese.

acqua

Il secondo punto riguarda gli interessi prevalenti. Che devono essere quelli dei consumatori o quelli degli utenti, nel caso di aziende di servizi. Un processo di privatizzazione deve comportare in primo luogo un miglioramento, qualitativo e quantitativo dei beni prodotti, un vantaggio per i consumatori, altrimenti è meglio stare tutti a casa propria e lasciare le cose come stanno. Terzo e ultimo, gli acquirenti devono garantire una stabilità della compagine azionaria, almeno fino a quando sono stati in grado di dimostrare che l’azienda privatizzata è in grado di reggersi sulle sue gambe a livelli pari o superiori alla precedente situazione a prevalente capitale pubblico.

Aziende un po’ tutte borderline, a un passo dal baratro, ma cruciali per il nostro paese. Anche per queste dovrebbe valere l’aureo principio che «è il gatto a tirare la coda e non la coda il gatto». Cioè, se certi obiettivi prioritari sono raggiungibili, le privatizzazioni si possono fare, altrimenti meglio lasciar stare. Abbiamo già dato con svendite del patrimonio industriale pubblico, che si sono rivelate un danno permanente e una perdita per tutti.

ALITALIA

I LIKE, Romano Pisciotti

Strage di braccianti

Nel mondo, milioni di persone vivono con due dollari il giorno e ancora più persone sperano di poter arrivare a guadagnare due dollari il giorno, altri ancora non hanno neppure la speranza e altri ancora neppure sanno che cosa sia il dollaro.

La strage

I ragazzi che si sono schiantati con il pulmino in Puglia, probabilmente, guadagnavano cinque euro il giorno e viaggiavano su un pulmino meno scassato di quelli che costituiscono la logistica del trasporto in gran parte dell’Africa, movimentando persone pigiate insieme a bagagli e animali.
I sostenitori della globalizzazione ritengono un successo l’aumento dell’economia e del benessere mondiale: in effetti, cinque euro il giorno, per pochi “fortunati”, sono un bel successo.

In Italia pensavamo di aver sradicato la piaga del caporalato, ma i nuovi schiavi (non tutti provenienti da paesi lontani) ci ricordano le loro pene, mentre la teoria post-industriale ci spiega che la competizione fa bene all’economia.
Forse la vera piaga è la globalizzazione che si regge su una guerra tra poveri e sul mito del “low cost”…poco importa se il conto finale costa la perdita del lavoro, dei diritti, della dignità e, per non pochi, anche la perdita della vita.
Gli ipocriti si preoccupano di mandare delle navi a ricuperare i naufraghi, ignorando che la gente non annega nel Mediterraneo, ma in un mondo che ha perso, se ne aveva, ogni logica…se non quella degli algoritmi e della finanza fantasiosa.

Vittime non sono solo i morti…il camionista che guidava il TIR, contro il quale i giovani africani si sono schiantati, sarà rovinato per tutta la vita: gli incubi lo tormenteranno.
Sicuramente, il fatto, è “solo” un incidente, si potrà catalogare come danno collaterale di una guerra di cui non si vede la fine.

Anche ai “piani alti” la recessione, causata da uno stravolgimento dei solidi fattori che hanno governato l’economia per secoli, non concede tregua: la ricchezza della generazione dei baby boomers è svanita. Chi è nato tra il 1945 e il 1964, sia in Europa sia nella “ricca” America, si è visto diminuire il potere d’acquisto delle pensioni, aumentare le spese mediche, diminuire il valore dei risparmi investiti in immobili e sta subendo ogni tipo di vessazione finanziaria da Stati sempre più arroganti e Banche sempre più legate al mondo finanziario privato.
Dati alla mano, il numero di persone che hanno dichiarato bancarotta è stato, ultimamente, il triplo di quello del 1991 (studio The Bankruptcy Project): la generazione del baby boom sta invecchiando peggio dei loro genitori. Il dramma è per le nuove generazioni che, mentre ci si riempie la bocca dei miracoli della tecnologia, non riescono a trarre concreti benefici per la vita quotidiana da questo mondo “veloce” e “piatto”

Forse si andrà presto su Marte, non mancheranno i candidati, perché peggio che qua….

 Romano Pisciotti

AFRICA – Beautiful place in Africa

A critical question is whether Africa’s surge represents a one-time event or an economic take-off. The continent’s growth also picked up during the oil boom, but slowed sharply when oil and other commodity prices collapsed during the last years.

Today, individual African economies could suffer many disappointments and setbacks. While short-term risks remain, Africa has strong long-term growth prospects, propelled both by external trends in the global economy and internal changes in the continent’s societies and economies.

Romano Pisciotti: Like

Centaur II: the Italian 8 × 8 armored car

Centauro II: l’autoblindo italiano 8×8
All’inizio degli anni ’90 quello italiano è stato il primo esercito al mondo a poter disporre di un veicolo blindato su ruote in grado di affrontare i carri armati cingolati. Stiamo parlando dell’autoblindo Centauro, che è stato pensato per avere una maggiore mobilità nei teatri operativi urbani (cioé su strada o su tracciati preparati) ma poter operare anche come cacciacarri,grazie al suo armamento.

L’evoluzione di quel veicolo – acquistato anche dagli eserciti di Spagna, Giordania e Oman – è il Centauro II, che mantiene le caratteristiche vincenti del primo progetto, adattandole alle nuove sfide operative di questi anni e dei decenni a venire. Prodotto dal Consorzio Iveco Oto Melara (divisione di Leonardo, ex Finmeccanica).

Centaur II: the Italian 8 × 8 armored car

At the beginning of the 1990s, the Italian army was the first army in the world to have an armored vehicle on wheels capable of dealing with crawler tanks. We are talking about the Centauro armored car, which was designed to have greater mobility in urban operating theaters (ie on roads or prepared tracks) but can also operate as a tank destroyer, thanks to its armament.

The evolution of that vehicle – also purchased by the armies of Spain, Jordan and Oman – is the Centaur II, which maintains the winning characteristics of the first project, adapting them to the new operational challenges of these years and decades to come. Produced by the Iveco Oto Melara Consortium (division of Leonardo, formerly Finmeccanica).

CENTAURO

Romano Pisciotti: Produced by the Iveco Oto Melara Consortium

Hiroshima – Nagasaki

On August 6, 1945, an American B-29 bomber named the Enola Gay left the island of Tinian for Hiroshima, Japan. The uranium 235 gun-type, named Little Boy, exploded at 8:16 a.m. In an instant 80,000 to 140,000 people were killed and 100,000 more were seriously injured. The blast wave shattered windows for a distance of ten miles and was felt as far away as 37 miles. Hiroshima had disappeared under a thick, churning foam of flames and smoke. The co-pilot, Captain Robert Lewis, commented, “My God, what have we done?”

 

Hiroshima dopo la bomba

On August 9, 1945, another American B-29 bomber, Bock’s Car, left Tinian carrying Fat Man, a plutonium implosion-type bomb. The primary target was the Kokura Arsenal, but upon reaching the target, they found that it was covered by a heavy ground haze and smoke and were unable drop the bomb. The pilot, Major Charles Sweeney, turned to the secondary target of the Mitsubishi Torpedo Plant at Nagasaki. The bomb exploded at 11:02 a.m. over the narrow Urakami Valley northwest of downtown Nagasaki. Of the 286,000 people living in Nagasaki at the time of the blast, 74,000 people were killed and another 75,000 sustained severe injuries. The damage was less extensive, since the blast was boxed in by the river valley and partly to the fact that the bomb was dropped about 2 miles off target.

 

Romano Pisciotti: madness

Apple fa la storia: vale oltre mille miliardi di dollari

How Apple has grow

Doveva succedere ed è puntualmente successo. Apple, anche se solo per una manciata di minuti, alle 11.48 ora locale è diventata la prima società quotata made in Usa a superare la capitalizzazione di mille miliardi di dollari.

….Solo per qualche minuto: valore di borsa, valore che il mercato da e toglie…viviamo in un mondo di eroi di carta!

Romano Pisciotti

Arise, O Compatriots

English lyrics

Arise, O compatriots
Nigeria’s call obey
to serve our fatherland
with love and strength and faith.
The labour of our heroes past
shall never be in vain,
to serve with heart and might
one nation bound in freedom
Peace and unity.
Oh God of creation,
direct our noble cause
Guide thou our leaders right
Help our youth the truth to know
In love and honesty to grow
And living just and true
Great lofty heights attain
To build a nation where peace
And justice shall reign

Lyrics in Hausa

Yaku ‘yan Nijeriya ku farka;
Ku amsa kiran Nijeriya;
Domin mu taimaki ƙkasarmu ta haihuwa;
Don aiki ga ƙkasata cikin soyayya da riƙkon gaskiya;
Domin gudumawar da shuwagabaninmu ‘yan kishin ƙkasa suka bada;
kada ta zama a banza;
Muyi aiki da zuciya ɗaya da girmamawa a gareta;
Domin ta kasance ƙkasa ɗaya mai yanci ga kowa tare da haɗin kai da zaman lafiya.

Lyrics in Igbo

Bilie nu ndi ala anyi
Irubere oku Nigeria isi
Ije ozi ala nna anyi
Na ifunanya na ike na okwukwe,
Olu ndi dike anyi gara aga
Agaghiabu ihe efu,
Ije ozi n’ obi n’ ike n’okwukwe
Otu ala jikolu onu na nnwere onwe
Udo na ịdị n’otu.

Lyrics in Yoruba

Dide eyin ara .
Wa je-pe Naijiria,
ka fife sin ‘lewa
pelu okun ati ‘gbagbo
Ki ise awon akoni wa
ko ma se ja sa-san,
Ka sin tokan-tara
ile tominira wa,
ti alafia so-dokan.

National Pledge

The Nigerian pledge of allegiance is recited immediately after the playing of the Nigerian national anthem: It was written by Professor (Mrs.) Felicia Adebola Adedoyin in 1976.

I pledge to Nigeria my country.
To be faithful, loyal and honest.
To serve Nigeria with all my strength.
To defend her unity, and uphold her honour and glory.
So help me God.

Romano Pisciotti: LIKE